La missione del Comitato è
tanto ambiziosa quanto ne-
cessaria: accompagnare le
imprese italiane in un per-
corso evolutivo, aiutandole a
rileggere la propria architet-
tura interna. Architettura fat-
ta non solo di regole formali
e prassi informali, di proces-
si e tecnologie, ma anche — e
Il centro della visione è chia-
ro: il valore della qualità della
vita. Non si tratta di un ideale
astratto, ma di una vera e pro-
pria strategia competitiva. La
produttività del futuro dipen-
de dalla capacità di costrui-
re ambienti di lavoro in cui le
persone possano stare bene,
esprimere il proprio potenzia-
le, lavorare con consapevolez-
Per affrontare questa sfida, il Comitato si compone di �gure
professionali con competenze trasversali: giuristi, psicolo-
gi del lavoro, medici, ingegneri della sicurezza, economisti,
esperti di organizzazione e sostenibilità. Una pluralità non
casuale, ma necessaria. Perché solo l’integrazione dei saperi
può accompagnare la trasformazione profonda delle imprese.
La tecnica, da sola, oggi non basta. Serve una nuova umanità
dell’organizzazione.
Cambiare non signi�ca agire solo sulla super�cie dell’im-
presa. Occorre intervenire in profondità, sul sistema nervoso
dell’organizzazione: sulle credenze che la regolano, sui com-
portamenti che la tengono in vita. Dove spesso si cerca il con-
sulente per “risolvere problemi”, il Comitato agisce per pre-
LA VERA SFIDA DEL NOSTRO TEMPO NON È SOLO
ECONOMICA: È CULTURALE.
SERVE UNA NUOVA PROSPETTIVA CAPACE
DI ANDARE OLTRE LA SEPARAZIONE
DELLE COMPETENZE, OLTRE LA LOGICA
DEL CONTROLLO E DELLA PRESTAZIONE PURA.
SERVE UN PENSIERO SISTEMICO,
CAPACE DI VEDERE L’ORGANIZZAZIONE COME UN
ECOSISTEMA VIVO, IN EQUILIBRIO
TRA PERFORMANCE E SALUTE, TRA RISULTATI
E DIGNITÀ DELLE PERSONE.
soprattutto — di benessere,
senso, relazioni e produtti-
vità consapevole. Il Comita-
to nasce come risposta alla
crescente complessità del
contesto: un intreccio di bi-
sogni umani, trasformazioni
normative, innovazioni tec-
nologiche e nuove aspettati-
ve sociali.
za e partecipazione. Ambienti
dove la sicurezza non sia solo
un adempimento normativo,
ma un diritto culturale; dove il
benessere psicologico non sia
un extra, ma una condizione
di base. Su questa frontiera
agisce il Comitato: traducen-
do visione in percorsi concre-
ti, consulenze personalizzate,
strategie scalabili.
UMANESIMO 5.0
TandC
venire crisi, educare alla
complessità, coltivare in-
novazione culturale. Non
si limita a chiedersi come
funziona un’organizzazio-
ne, ma esplora il perché
funziona — o non funziona
— in un certo modo.
In
un’Italia
produttiva
spesso frammentata, dove
la cultura organizzativa è
affidata all’improvvisazio-
ne o alla consuetudine, il
Comitato Tecnico Scienti-
�co ACKSD® risponde con
metodo, ascolto e visione.
Lavora a stretto contatto
con le imprese e al con-
tempo dialoga con le isti-
tuzioni, contribuendo alla
definizione di politiche che
favoriscano
l’innovazione
sostenibile e un’idea di la-
voro orientata alla qualità.
Il futuro del lavoro si gioca
ora. Non solo nella digitaliz-
zazione o nella transizione
ecologica, ma nella capacità
delle imprese di diventare
organismi capaci di appren-
dere. E per apprendere,
serve
prima
osservare.
Comprendere. Decodificare.
In questo senso, il Comita-
to Tecnico Scientifico non
è semplicemente un tavo-
lo tecnico, ma una vera e
propria coscienza collettiva
dell’organizzazione.
La qualità della vita sul
lavoro non è una conces-
sione, ma un diritto, e al
tempo stesso una scelta
strategica. Le aziende non
cambiano con gli slogan.
Cambiano con le persone
che iniziano a pensarle in
modo nuovo. E oggi, que-
sto cambiamento ha final-
mente un nome, una dire-
zione, un metodo: ACKSD®.