Le AI sono strumenti, non oracoli. Ed è qui che entra in gioco
la responsabilità umana. Il nostro compito è quello di vigila-
re, correggere, contestualizzare. Ogni testo generato da un’AI
dovrebbe passare per il filtro di un professionista competente,
che sappia distinguere tra una buona idea e un dato inventato.
Non possiamo delegare alla
tecnologia
decisioni
com-
plesse senza porci domande
etiche. Come ci assicuriamo
che un contenuto AI non dif-
fonda disinformazione?
Come evitiamo che un errore
PERCHÉ SUCCEDONO?
IL RUOLO FONDAMENTALE DELL’ESSERE UMANO
ETICA E USO CONSAPEVOLE
CONCLUSIONE
COME RICONOSCERLE
comprometta la reputazione
di un marchio? L’unico an-
tidoto è l’etica: trasparenza
sull’uso dell’AI, veri�ca delle
fonti e assunzione di respon-
sabilità da parte di chi pub-
blica i contenuti.
UMANESIMO 5.0
TandC
Le hallucinations avvengono per diversi motivi, tra cui:
Riconoscere un’allucinazione richiede spirito critico e un mini-
mo di verifica:
Un consiglio utile? Tratta l’output dell’AI come una bozza ini-
ziale, non come una verità assoluta.
L’AI può essere un alleato straordinario, ma solo se usata con
consapevolezza. Le “hallucinations” sono un campanello d’al-
larme che ci ricorda quanto sia importante il giudizio umano. In
un’epoca dove i contenuti si moltiplicano in pochi secondi, l’ele-
mento più prezioso resta la nostra capacità di analizzare, sceglie-
re, capire. L’intelligenza, quella vera, è ancora un affare umano.
Questi sistemi non “sanno” cosa è vero o falso: si limitano a
indovinare la risposta più probabile. Proprio per questo mo-
tivo, possono generare output apparentemente perfetti… ma
completamente sbagliati.
1. Mancanza di dati reali nel training set (addestramento).
1. Verifica ogni dato, fonte o citazione.
2. Domande troppo complesse o ambigue.
2. Confronta con fonti autorevoli.
3. Modelli istruiti a “completare frasi” più che a “verificare
informazioni”.
3. Diffida da risposte eccessivamente precise se non
accompagnate da riferimenti affidabili.