Cooperare
per evolvere
Fin dalle origini, l’evoluzione della vita sulla Terra ha segui-
to due tendenze fondamentali: l’adattamento al cambiamento
e la conservazione dell’equilibrio. Questa dinamica, tra spin-
ta all’innovazione e necessità di stabilità, ha guidato le stra-
tegie di sopravvivenza delle specie. La cooperazione, già nelle
prime forme di vita, ha rappresentato un vantaggio evolutivo
cruciale, trasformandosi nel tempo da semplice condivisione
cellulare a relazioni umane complesse. Oggi, più che mai, la
riscoperta di questo valore può indicare la strada verso un be-
nessere autentico e condiviso.
L’evoluzione biologica ci mo-
stra come gli organismi uni-
cellulari abbiano imparato
a cooperare per dar vita a
strutture più complesse. Mi-
lioni di cellule si sono orga-
nizzate in esseri viventi mul-
ticellulari, dando origine a
forme di vita evolute. È la co-
operazione, dunque, ad aver
permesso questo salto quali-
tativo. Una strategia vincente
che, nell’essere umano, ha
assunto un significato ancora
più profondo: oltre alla con-
divisione di funzioni vitali, si
sono sviluppate forme di re-
lazione basate su emozioni,
pensieri, credenze.
Nel corso della storia perso-
nale, ogni individuo si plasma
in funzione dell’ambiente in
cui cresce. Le esperienze vis-
sute, le relazioni, le in�uenze
familiari e culturali agiscono
in modo decisivo sulla strut-
tura della mente. Secondo
la neurobiologia della men-
te relazionale (Siegel, 2021),
ciascuna mente è unica per-
ché modellata dal proprio
vissuto. E ogni vissuto lascia
un’impronta nel modo in cui
si percepisce il mondo e si
entra in relazione con l’altro.
Questa
memoria
biologica
ed emotiva si inserisce in un
più ampio disegno evolutivo:
ARTICOLO ON LINE
TORNA ALL’INDICE
Maria Luisa
Trinca
Psicologa clinica
e della salute
Ambito: Benessere psico-emotivo
Nata a Roma il 14 aprile
1961. Dopo una laurea in
Scienze Biologiche e un di-
ploma in counseling con in-
dirizzo gestaltico relazionale,
ho scoperto come la biologia
si integri con la personalità
in una visione olistica dell’in-
dividuo. L’epigenetica e le
neuroscienze hanno unito le
mie passioni. Il legame tra
corpo e mente è legato alla
percezione alla consapevo-
lezza del sé, fino alla valuta-
zione delle proprie risorse e
capacità. Oggi mi occupo di
sicurezza sul lavoro, concen-
trandomi sui rischi psicoso-
ciali correlati allo stress.
L’ECOSISTEMA
DIGITALE
disagio sociale e il malessere di�uso nascono
spesso, proprio dalla perdita di legami autentici e signi�cativi. L’umanità sembra dimenticare il suo
programma evolutivo originario: crescere attraverso la relazione.
La soluzione risiede nella riscoperta della cooperazione. Non è utopia, ma possibilità concreta.
Serve una cultura della solidarietà, della benevolenza, del rispetto per ogni forma di vita. Serve
consapevolezza e volontà di riprogrammare il nostro modo di pensare.
Come a�erma il neuroscienziato Joe Dispenza (2012), è possibile trasformare la nostra realtà
cambiando i pensieri che la generano. Iniziare da sé, per generare nuove visioni. Ed è proprio ciò che
molte persone stanno già facendo.
Un nuovo mondo più connesso, empatico, cooperativo sta nascendo. Non è ancora realtà, ma è
un’immagine sempre più nitida. E, forse, è proprio questa visione a poterci guidare nel creare un futuro
più umano.
APRILE 2025