RE-infodemia Consultant Book - N.9

CONSULTANT BOOK

UMANESIMO 5.0

L’ARCHITETTO

DEL BUSINESS

UMANESIMO 5.0

SAPER ANDARE

OLTRE IL

CAMBIAMENTO

RE-infodemia

dell’ECOSISTEMA DIGITALE

UMANESIMO 5.0

OLTRE LA CRISI L’OPPORTUNITÀ

Tutti i diritti riservati. Il contenuto è di proprietà esclusiva ed è vietata qualsiasi forma di utilizzo, riproduzione, distribuzione o

modifica, totale o parziale, senza il preventivo consenso scritto.

I singoli articoli sono disponibili sul sito www.tandc.it.

N.9

Anno I

Settembre

2025

TandC

UMANESIMO 5.0

PROFESSIONISTI O FOLLOWER?

ERP DEMATERIAL

ECOSISTEMA DIGITALE

IL VALORE DELLE CONNESSIONI

UMANESIMO 5.0

ERP Dematerial è una piattaforma progettata per ottimizzare i flussi di lavoro attraverso un vero

e proprio ecosistema digitale. Il nostro obiettivo è quello di facilitare la collaborazione e le con­

nessioni tra professionisti attraverso il supporto nella gestione di documenti, pratiche e progetti.

All’interno della piattaforma, vengono utilizzati modelli e prodotti informatici che integrano l’uti­

lizzo di tecnologie all’avanguardia come l’Intelligenza Artificiale e il Machine Learning, alle quali

viene affiancato l’intelletto umano e la sua capacità di analizzare i dati e di trasformarli in soluzio­

ni concrete e applicabili.

Ogni componente di questo sistema lavora in modo sinergico per permettere alle aziende di otti­

mizzare i propri processi e di diventare più efficienti e competitive. Infatti, la forza dell’ecosistema

digitale si trova proprio nell’unione tra intelletto umano e innovazione tecnologica, due fattori che

si incontrano per dare forma al futuro, ponendosi non come elementi opposti ma complementari.

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NELL’ECOSISTEMA DIGITALE, ESPLORA COME

ENTRARE A FAR PARTE DELLA NOSTRA RETE

RE-INFODEMIA

“L’ECOSISTEMA DIGITALE”:

L’UMANESIMO DIGITALE

Le sfide derivanti dall’evoluzione dei si­

stemi tecnologici e dalla scienza non de­

vono permettere di far perdere la cen­

tralità dell’essere umano. I processi che

nel tempo hanno permesso l’evoluzione

dell’uomo, in contesti contemporanei, de­

vono essere rivisitati nel momento in cui

la trasformazione degli stessi impatta in

maniera diversa sulle abitudini nell’uti­

lizzo degli strumenti informatici e delle

varie tecnologie, quali per esempio l’AI.

Pertanto, possiamo dire che il nuovo

umanesimo è un umanesimo digitale che

si basa sulla combinazione della cultura

tradizionale con le nuove tecnologie, ba­

sandosi sulla promozione di un uso etico

e consapevole delle stesse per migliora­

re la vita delle persone e più in generale,

della società, evitando che non si assog­

getti il miglioramento ottenuto finaliz­

zandolo verso obiettivi atti a manipolare

gli usi, le tendenze, l’economia.

Diventa fondamentale la divulgazione di

una cultura sviluppata nel rendere ogni

individuo, a prescindere dall’età, alfabe­

ticamente digitale riducendo il cosiddet­

to “digital divide”, affinché tutte le perso­

ne possano beneficiare delle tecnologie

in maniera equa ed inclusiva, facendo in

modo che l’accesso a risorse e conoscen­

ze tecnologiche, nonché una maggiore

consapevolezza dei diritti digitali e della

sicurezza informatica, sia alla portata di

quante più persone possibili.

La disponibilità di enormi masse di dati,

di algoritmi efficienti e di una capacità

di elaborazione impareggiabile per l’uo­

mo, ci spinge verso un percorso evoluti­

vo in piena competizione con i computer

che abbiamo creato, che per quanto sia

possibile prevedere non deve superare

MAI l’evoluzione biologica dell’essere

umano, altrimenti diventeremmo tutti

dei cyborg.

Dobbiamo necessariamente preservare le

capacità cognitive che ci hanno comunque

consentito di generare dispositivi e infra­

strutture digitali con cui interagiamo, sfa­

tando il rischio di essere tormentati dall’an­

sia che alla fine potrebbero dominarci e

malgrado le incertezze, il principio deve ri­

manere quello che alla fine l’ingegno uma­

no prevarrà nella convinzione che i valori

umani stessi guideranno la progettazione,

l’uso e lo sviluppo futuro.

Realisticamente, il tema attuale è quello di

raffrontare la fiducia nell’uso delle tecnolo­

gie digitali, in cui considerare ottimistiche

tutte le nuove opportunità, con le preoccu­

pazioni derivanti dalle ricadute sulla privacy

di ciascuno di noi e al timore di venire “sor­

vegliati” per l’effetto di un nostro compor­

tamento indotto da una cessione volontaria

dei nostri dati alle grandi multinazionali.

Il nostro destino sarà quello di evolvere

culturalmente ed intellettualmente aspi­

rando a rivoluzionare la condizione umana,

confidando che la scienza e la tecnologia

siano strumenti attraverso i quali l’uomo

possa migliorare le proprie condizioni di

vita, aumentare la propria ricchezza, ren­

dere più efficienti le cure mediche ed i luo­

ghi di lavori appropriandosi del concetto di

umanesimo digitale e non subendolo.

Il segno distintivo di una vita che conti­

nua a evolversi.

Questo è il potere delle persone.

SEMPRE AVANTI…

ANGELO MURACA

CEO e Founder

di Tecnologie e Consulenze SRLS

Consulente finanziario

Docente e formatore in ambito

dematerializzazione cartacea e firma digitale

Membro CTS della FIS

con delega alla finanza

COPERTINA

OLTRE LA CRISI L’OPPORTUNITÀ

di Maria Luisa Trinca, Biologa e Counselor relazionale

L’ARCHITETTO DEL BUSINESS

di Sandro Rosiglioni, RH plus

IL VALORE DELLA TRASFORMAZIONE

di Barbara Lattanzie e Vittorio Balbi

PROFESSIONISTI O FOLLOWER?

di Giuseppina Melino, Cosmica Digital Marketing

TRASFORMAZIONE DIGITALE VIVA

di Roberta Martinelli, Digital Marketing

INDICE

SAPER ANDARE OLTRE IL CAMBIAMENTO

di Alessia Costarelli, Service&Design srl

ECOSISTEMA DIGITALE

ECOSISTEMA DIGITALE

CONSULTANT BOOK

DELL’ECOSISTEMA DIGITALE

Anno I - N.9

Edizione Settembre 2025

RE-infodemia

UMANESIMO 5.0

UMANESIMO 5.0

IL

IL

IL

Saper andare

oltre il cambiamento

L’etimologia della parola “cambiamento” deriva dal verbo gre­

co kamptein, che significa “curvare, piegare, girare intorno”, e

dal sostantivo kampè, ossia “curvatura” o “giravolta”. Il termine

richiama dunque l’idea di movimento, di un’alterazione che con­

duce a qualcosa di diverso, ma anche di un gesto che permette

di aggirare un ostacolo e adattarsi a un nuovo percorso. Questa

radice etimologica mette in luce la natura dinamica del cambia­

mento, che può essere un atto volontario di scelta e direzione

o una risposta a forze esterne. Da qui nasce la distinzione tra

semplice mutamento e vera trasformazione organizzativa, frut­

to di intenzione consapevole.

Le principali sfide che il mana­

gement si trova ad affrontare

riguardano tre aree decisive:

• Riprogettare regole e sche­

mi organizzativi, per go­

vernare la trasformazione

in maniera sostenibile.

• Gestire le risorse umane,

costruendo una visione co­

mune capace di motivare e

guidare i comportamenti.

• Rimuovere barriere cultu­

rali e resistenze al cam­

biamento, che rischiano di

rallentare o bloccare l’in­

novazione.

Come collocare il concetto di

trasformazione organizzati­

va all’interno dell’impresa?

Perché instillare il seme del

cambiamento

aziendale

e

farlo evolvere in metamorfo­

si concreta?

Viviamo in un’epoca dominata

da globalizzazione, innovazio­

ne tecnologica e concorren­

za crescente. Questi fattori

stanno rivoluzionando sistemi

economici e sociali, costrin­

gendo le imprese a ripensare

continuamente modelli orga­

nizzativi e strategie.

SETTEMBRE 2025

ARTICOLO ON LINE

L’ECOSISTEMA

DIGITALE

TORNA ALL’INDICE

Alessia

Costarelli

Ceo e Founder di ACK

Service&Design srl

Nata a Foligno il 1° settem­

bre 1984, inizio a studiare

danza a sei anni, disciplina

che mi accompagna ben

oltre il conseguimento di

due lauree in Architettura,

culminate in una tesi speri­

mentale a Dakar. La curio­

sità per il legame tra luogo,

persone, comportamenti ed

emozioni mi ha spinto a fon­

dare ACK Service & Design,

una start-up innovativa che

promuove nuovi modelli

culturali aziendali per mi­

gliorare la qualità della vita.

Membro del Comitato Tecnico

Scientifico della Federazione

Innovazione e Sostenibiltà (FIS)

®

CAMBIAMENTO E TRASFORMAZIONE AZIENDALE:

PERCHÉ SONO NECESSARI

Un aspetto centrale della ge­

stione del cambiamento ri­

guarda le cosiddette variabili

soft: fattori relazionali, cultu­

rali ed emotivi spesso trascu­

rati, ma fondamentali.

Trascurare questi elementi

può “bruciare” iniziative ben

progettate, destinate a fer­

marsi in fase di implementa­

zione. Diagnosticare i tratti

culturali, sia espliciti che la­

Per affrontare queste sfide

è stato sviluppato il metodo

ACKSD®, un approccio inno­

vativo che permette di indivi­

duare il “sottotesto” organiz­

zativo: quelle dinamiche silenti

che ostacolano crescita e cam­

biamento. Grazie all’ACKSD®

le aziende possono:

In molte aziende si riscontra una forte discrepanza tra valori

dichiarati e comportamenti agiti. Un esempio: un’impresa che

proclama l’importanza del coinvolgimento (“tutti sono impor­

tanti”) ma mantiene mense separate o parcheggi riservati solo

ai dirigenti. Questi artefatti organizzativi comunicano incoeren­

za e indeboliscono la fiducia.

La vera trasformazione organizzativa nasce dal colmare questo

divario, rendendo coerenti visione, valori e pratiche quotidiane.

L’obiettivo finale di ogni percorso di cambiamento aziendale è

costruire un paradigma culturale solido e riconoscibile, con­

diviso da tutti i membri dell’organizzazione. In questo modo il

cambiamento non è più solo una reazione a pressioni esterne,

ma diventa un atto di volontà, una direzione strategica e un’op­

portunità di crescita collettiva.

La trasformazione organizzativa, quando radicata in valori auten­

tici e coerenti, rappresenta la vera leva per affrontare la comples­

sità del presente e garantire sostenibilità al futuro delle imprese.

tenti, aiuta invece a compren­

dere contraddizioni interne e

a elaborare strategie efficaci.

La cultura d’impresa rap­

presenta infatti la sfera non

razionale della vita azien­

dale. Essa si manifesta con

simboli, linguaggi e sistemi

di significato che definiscono

l’identità dell’organizzazione

e favoriscono l’integrazione

dei membri.

• Far emergere incoerenze

tra cultura dichiarata e cul­

tura vissuta.

• Diagnosticare resistenze al

cambiamento e attivare leve

di trasformazione.

• Creare percorsi mirati per

favorire la convergenza tra

valori e comportamenti.

UMANESIMO 5.0

TandC

GESTIONE DEL CAMBIAMENTO E VARIABILI SOFT

VALORI AZIENDALI DICHIARATI

E COMPORTAMENTI REALI

METODO ACKSD®: UNO STRUMENTO PER LA

TRASFORMAZIONE ORGANIZZATIVA

CAMBIAMENTO AZIENDALE

COME ATTO DI VOLONTÀ

Due sono i pilastri imprescindibili del metodo: tempo e volon­

tà. La trasformazione richiede infatti processi graduali e, so­

prattutto, una scelta consapevole e condivisa.

Trasformazione

/tra·sfor·ma·zió·ne/

sostantivo femminile

Mutamento più o meno evidente di forma (intesa sia nei suoi

caratteri esteriori che nei dati strutturali): la t. di una città, di

una regione; la t. della crisalide in farfalla; anche, cambiamen­

to nella vita intellettuale o affettiva.

“subire una t.”

In fisica: “trasformazione aperta” (o sempl. “trasformazione”), il

passaggio di un corpo o di un sistema da uno stato individuato da

certe condizioni a un altro in cui almeno una di esse sia cambiata.

La trasformazione è un processo di crescita e cambiamento, è

un fenomeno naturale e inevitabile che permea la vita umana

e l’universo, caratterizzato da un continuo movimento.

Questo processo, spesso accompagnato da difficoltà, è essen­

ziale per l’evoluzione e il benessere personale.

Tutto nell’universo è in co­

stante

mutamento,

dalle

cellule viventi ai paesag­

gi cosmici. La vita stessa è

ARTICOLO ON LINE

TORNA ALL’INDICE

Barbara Lattanzi

Vittorio Balbi

BARBARA LATTANZI

Sociologa, counselor, rifles­

sologa plantare, facilitatore

IMMA e IPHM Mindfulness.

Biocostellatore. Operatore

di Psiche e 5 leggi biologi­

che nel campo della psico­

somatica.

VITTORIO BALBI

Ingegnere Coach e autore.

Specialista in scienze biosi­

stemiche e Biocostellazioni. 

Insieme svolgono servizio

delle BioCostellazioni, con­

sulenze e formazione azien­

dali nel campo del coaching,

counseling, sistemica rela­

zionale e Mindfulness in di­

verse città d’Italia.

L’ECOSISTEMA

DIGITALE

Membro del Comitato Tecnico

Scientifico della Federazione

Innovazione e Sostenibiltà (FIS)

®

Il valore

della trasformazione

un’unità dinamica che si tra­

sforma continuamente.

Il concetto di impermanenza è

nella natura stessa delle cose.

SETTEMBRE 2025

La trasformazione è un viag­

gio di scoperta della propria

identità, dei propri valori e

obiettivi. Richiede un lavoro

interiore per integrare nuo­

ve energie e superare la re­

sistenza all’ignoto.

Come possiamo innescare il

processo di trasformazione?

Vivere il presente, il qui e

ora, onorando il passato,

prendendo da esso ciò che

ci è utile e lasciando andare

ciò che ci appesantisce, le

zavorre dell’ego che non ci

permettono di volare…

Comprendere e accettare l’impermanenza aiuta a ridurre l’at­

taccamento e la sofferenza legati all’idea che le cose debbano

rimanere sempre uguali.

La parola deriva dal latino “in-” (non) e “permanenza”, indican­

do appunto la condizione di ciò che non dura nel tempo.

L’impermanenza non riguarda solo gli eventi esterni, ma anche

i pensieri, le emozioni, le relazioni, il corpo e le situazioni della

vita ed è un processo di inizio, sviluppo e fine:

ogni cosa che esiste è destinata a nascere, modificarsi e infine

a concludersi, questa “gestalt” è una necessità per la trasfor­

mazione e per vivere pienamente è necessario adattarsi e inte­

riorizzare ciò che è nuovo e sconosciuto per noi.

La trasformazione può nascere dall’osservazione profonda e

dalla comprensione di sé e del mondo, liberandosi da giudizi e

interferenze.

Quale ricchezza porta il processo della trasformazione?

Tra le cose più preziose che ereditiamo dalle nostre esperienze

sono la crescita della nostra intelligenza e creatività, queste

qualità permettono di adattarsi alle novità, migliorando il be­

nessere personale e sociale.

Cambiare (tras-formare: cambiare forma) la propria mente può

davvero innovare nell’apertura verso il futuro.

UMANESIMO 5.0

TandC

L’IMPERMANENZA È IL “PRINCIPIO FILOSOFICO”,

SOPRATTUTTO BUDDISTA, SECONDO CUI

TUTTO È TRANSITORIO, IN COSTANTE CAMBIAMENTO

E PRIVO DI UNA NATURA ETERNA E IMMUTABILE.

LA NOSTRA NUOVA FORMA PUÒ CONDURRE

A UNA NUOVA VITA, A UN’UNITÀ PIÙ PROFONDA

CON SÉ STESSI E CON IL MONDO CIRCOSTANTE.

Ringraziando la nostra zona

di comfort che ci ha permes­

so di sopravvivere nelle sfi­

de della vita per poter esplo­

rare il nuovo spazio che ci

si presenta e vivere un’altra

fase della vita.

Fare un buon uso delle espe­

rienze, guardare la ricchezza

e la bellezza che c’è in ogni

delusione, ostacolo o disagio,

proprio lì c’è la forza che può

portare a un cambiamento.

Osservando senza giudizio

ma rendendo utile ogni cosa

che viviamo.

Oltre la crisi

l’opportunità

Viviamo in un’epoca di accelerazione vertiginosa, un tempo in

cui i nostri punti di riferimento sembrano svanire con la stessa

rapidità di un battito d’ali. Emergenze sanitarie, conflitti san­

guinosi, disastri ambientali che fermano il respiro del pianeta

e ridisegnano i confini. Ogni giorno ci confrontiamo con eventi

che scuotono le fondamenta della nostra sicurezza interiore e

dei nostri stili di vita.

La “zona di comfort”, un tempo un solido rifugio, si è trasfor­

mata in un concetto liquido, che dobbiamo ridefinire continua­

mente. Questo scenario, fatto di incertezza e vulnerabilità, ci

spinge a una domanda cruciale: dove stiamo andando?

Non possiamo nasconderci dietro l’illusione che la vita tornerà

semplicemente “normale”.

Quello che stiamo vivendo non è una parentesi, ma un’evolu­

zione profonda. Ci viene chiesto di non essere solo capaci di

adattamento, ma anche di sviluppare una resilienza profonda,

basata sulla capacità di resistere e sull’abilità di risollevarci

nonostante le avversità.

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ARTICOLO ON LINE

L’ECOSISTEMA

DIGITALE

Trinca

Maria Luisa

Nata a Roma il 14 aprile

1961. Dopo una laurea in

Scienze Biologiche e un di­

ploma in counseling con

indirizzo gestaltico rela­

zionale, ho scoperto come

la biologia si integri con la

personalità in una visione

olistica dell’individuo. L’epi­

genetica e le neuroscienze

hanno unito le mie passioni.

Il legame tra corpo e mente

è legato alla percezione alla

consapevolezza del sé, fino

alla valutazione delle pro­

prie risorse e capacità. Oggi

mi occupo di sicurezza sul

lavoro, concentrandomi sui

rischi psicosociali correlati

allo stress.

Membro del Comitato Tecnico

Scientifico della Federazione

Innovazione e Sostenibiltà (FIS)

®

SETTEMBRE 2025

UMANESIMO 5.0

La resilienza diventa allora il nostro scudo emotivo e la nostra

arma più potente. Ma la resistenza passiva non basta. Quello

che tutti desideriamo è costruire un mondo migliore e per fare

questo bisogna riuscire a trasformare questa deriva in un’op­

portunità per garantirci un futuro che sia non solo sostenibile,

ma anche profondamente umano.

Possiamo usare la fragilità

che abbiamo scoperto in que­

sti anni nelle nostre organiz­

zazioni politiche, istituziona­

li, imprenditoriali e sociali,

come punto di partenza per

una rivoluzione personale e

collettiva. La consapevolezza

della nostra vulnerabilità può

Immaginiamo un futuro in cui

la pace non è solo l’assenza

di guerra, ma la presenza di

giustizia e dignità per tutti.

Un futuro in cui l’amore non è

un sentimento transitorio nel­

la vita, ma la vera forza trai­

nante che ci spinge a pren­

derci cura del prossimo e del

nostro pianeta. Un futuro in

cui la gioia non è un lusso per

pochi, ma un diritto intrinse­

co, frutto di una vita vissu­

Questa trasformazione richiede di superare la paura e abbrac­

ciare il coraggio di costruire qualcosa di nuovo. Non si tratta

di utopie ingenue, ma di azioni concrete. Dobbiamo imparare

a curarci non solo come individui, ma come collettività. Signi­

fica investire in un’educazione che promuova il pensiero critico

e la compassione, anziché la competizione. Significa sostenere

economie che valorizzano la vita e non solo il profitto. Significa

riscoprire il potere delle comunità e delle relazioni umane, il

vero antidoto all’isolamento e all’emarginazione.

LE PREVISIONI BASATE SOLO SULLA SITUAZIONE ATTUALE,

POTREBBERO APPARIRE CUPE.

POTREMMO INTRAVEDERE SOCIETÀ

SEMPRE PIÙ POLARIZZATE, UNA SOLITUDINE TECNOLOGICA

CHE CI ISOLA ANZICHÉ UNIRCI

E UN’ALIENAZIONE CRESCENTE DALLA NATURA

E DA NOI STESSI. MA C’È UN’ALTERNATIVA,

UNA VIA CHE POSSIAMO SCEGLIERE

DI PERCORRERE INSIEME.

aprire la porta a un’empatia

più profonda e a una solida­

rietà autentica.

Quando capiamo che il desti­

no di un essere umano in una

parte lontana del mondo è in­

timamente legato al nostro, il

concetto di “confine” perde di

significato.

ta in armonia con sé stessi

e con gli altri. Questo futuro

non arriverà da solo. Nasce

da ogni nostra scelta quotidia­

na: da una parola gentile, da un

gesto di solidarietà, dalla capa­

cità di ascoltare senza giudica­

re, dal mettere in pratica azioni

concrete ed efficaci. E allora

la trasformazione più grande

non è quella che avviene fuori

di noi, ma quella che si compie

ogni giorno nei nostri cuori.

TandC

L’architetto

del business

Ogni impresa attraversa un momento di stallo: stessi prodotti,

stessi clienti, un lavoro che sembra l’ombra sbiadita di ciò che

era. È l’effetto di un mercato saturo, popolato da start-up ag­

gressive e società globali pronte a divorare spazi. Poi c’è chi

sceglie un’altra strada: imprenditori concreti con gli occhi fissi

sull’orizzonte, che non inseguono sogni di lusso ma costruiscono

ponti verso il futuro. Non idee isolate, ma un metodo: ascoltare

esperti, leggere i segnali del mercato e ridisegnare l’azienda.

Sogno o realtà? Tutto questo è possibile. Lo stanno facendo le

aziende che collaborano con federazioni di settore ed enti bila­

terali. Antenne che traducono il rumore caotico del mercato che

cambia e disegnano le nuove mappe per navigare verso il domani.

Il vero cambiamento inizia

dalla capacità di interpretare

i segnali deboli.

Le aziende che restano al

passo, non lo fanno per ma­

gia, hanno semplicemente

accesso a informazioni che

altri nemmeno cercano. Fe­

derazioni ed enti bilaterali,

radicati nel tessuto produt­

tivo con centinaia di aziende

iscritte, sono termometri fe­

deli della realtà economica.

Producono

report,

analisi,

studi su nuovi mercati e anti­

cipano (per non dire guidano)

le mosse della legislazione.

Un imprenditore che li con­

sulta compra, oltre ai servizi,

anche visione e valore. Guar­

da il panorama dall’alto, non

dal fondo della valle.

ARTICOLO ON LINE

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L’ECOSISTEMA

DIGITALE

Sandro Rosiglioni

Manager

RH plus

Sandro Rosiglioni, impren­

ditore con oltre 30 anni di

esperienza, è specializzato

nella progettazione e realiz­

zazione di sistemi e tecnolo­

gie per ambienti ad alta com­

plessità nel settore sanitario.

Coordina una rete di impre­

se attiva a livello nazionale

e internazionale, ricopre

ruoli dirigenziali in asso­

ciazioni di rappresentanza

multisettoriali.

È attualmente Presidente di

un ente del Terzo Settore.

Membro del Comitato Tecnico

Scientifico della Federazione

Innovazione e Sostenibiltà (FIS)

®

L’ASCOLTO PRECEDE L’AZIONE

SETTEMBRE 2025

Alla fine, non si tratta di un

evento eclatante. Non c’è un

“prima” e un “dopo”. È un’evo­

luzione continua, silenziosa e

metodica.

È un’azienda che grazie a

questi strumenti, giorno dopo

giorno diventa più fluida, più

reattiva, più connessa.

È un’organizzazione che smet­

te di lottare contro il presente

e inizia a costruire il futuro,

mattone dopo mattone, usan­

do gli attrezzi giusti. Gli stru­

menti ci sono.

Le strade sono già state trac­

ciate, la differenza è tutta lì.

Reinventare un’azienda è costoso, incerto. Perché rischiare

da soli quando si può attingere a strumenti già testati? Il vero

vantaggio competitivo oggi non è nell’essere pionieri solitari,

ma nel saper essere i più abili ad adottare soluzioni che altri

hanno già perfezionato:

Nessuna azienda è un’isola. La crescita nasce dalla connessione.

Federazioni ed enti sono nodi cruciali di una rete potente. Stru­

menti digitali organizzano scambi B2B, marketplace, opportunità

commerciali, tavoli di confronto per le sfide comuni, conciliazioni

sindacali e molto molto altro ancora. Un imprenditore che parte­

cipa a questi circuiti non sta solo “facendo rete”, sta aprendo ca­

nali privilegiati che abbreviano i tempi, riducono i costi e creano

alleanze strategiche impensabili per chi opera in solitaria.

Questo non è delegare. È otti­

mizzare. È sostituire il rischio

con l’efficienza. E già con solo

tre strumenti strategici, per

C’è una narrazione stonata che

dipinge l’innovatore come un

ribelle che rompe gli schemi

mentre la frase più comune

che si sente pronunciare ne­

gli uffici (di quelle aziende che

hanno necessità di rinnovar­

si) è: “si è sempre fatto così”.

La realtà è esattamente l’op­

posto. I veri innovatori sono

pragmatici. Utilizzare gli stru­

menti degli enti bilaterali è l’e­

non parlare degli innumerevo­

li messi a disposizione da enti

e federazioni, si possono cam­

biare le sorti di un’azienda.

spressione massima di questo

approccio. Perché spendere

tempo e denaro per costrui­

re da zero un servizio quando

l’ente lo offre a costi vantag­

giosi? Quel tempo risparmiato

è il tempo che si investe per

sviluppare il “nuovo” che con­

quisterà il mercato. Quel dena­

ro risparmiato è il capitale che

si reinveste in azienda, per

crescere. Si, il cambiamento.

TandC

UMANESIMO 5.0

STRUMENTI CHE AZZERANO IL RISCHIO

È UNA METAMORFOSI

LA RETE MOLTIPLICA LE OPPORTUNITÀ

IL PRAGMATISMO DEL VINCITORE

Formazione mirata: Perché investire risorse interne per formare i

dipendenti quando un ente bilaterale offre corsi finanziati al 100%

con istruttori certificati?

Agevolazioni finanziarie: Perché perdersi nella giungla di stru­

menti finanziari che fanno guadagnare solo le banche oppure

nei bandi PNRR quando un ufficio preposto di una federazione

può indicare esattamente quelli compatibili con il proprio busi­

ness e assistere nella compilazione ovvero dare strumenti con­

venzionati flessibili e calmierati?

Welfare e benessere: Perché farsi carico della progettazione

di un piano welfare quando un ente bilaterale mette a dispo­

sizione pacchetti “chiavi in mano” tagliati sull’azienda che au­

mentano la produttività e trattengono i talenti?

Professionisti

o follower?

Giuseppina

Melino

Social Media Marketer

Cosmica Digital Marketing

Social Media Marketer.

Esperta in analisi strategi­

ca, creazione di piani edito­

riali e sviluppo di contenuti

digitali. Specializzata in

analisi del cliente, competi­

tor, copywriting, montaggio

video e grafica per i social.

Supporto i clienti nel rag­

giungimento dei loro obiet­

tivi

attraverso

l’ascolto

attivo, la curiosità e la cre­

atività.

Siamo nel pieno di una metamorfosi digitale che non chiede

permesso. Cambiano gli strumenti, cambiano le piattaforme,

ma soprattutto cambia il modo in cui costruiamo relazioni,

valore e visione. In questo scenario, una domanda si impone

con urgenza: stiamo guidando il cambiamento o lo stiamo sem­

plicemente subendo? Siamo professionisti capaci di leggere il

presente o follower che rincorrono algoritmi e trend?

dia manager non è più quel­

lo di “gestore di post”, ma di

interprete culturale, strate­

ga relazionale, osservato­

re proattivo. È qui che entra

in gioco la differenza tra chi

comunica e chi costruisce co­

municazione.

La soglia di attenzione si

è abbassata (se paragona­

ta a qualche anno fa), ma la

complessità è aumentata.

Il paradosso è evidente: più

contenuti, meno tempo per

comprenderli. In questo con­

testo, il ruolo del social me­

Disporre di un hub di professionisti della comunicazione, che la­

vora proprio su questo confine: quello tra reazione e visione, fa

la differenza tra passare nella piazza virtuale o abitare coscien­

temente questa agorà.

L’aggiornamento continuo, l’analisi dei dati, la capacità di legge­

re i segnali deboli e trasformarli in strategie forti sono compe­

tenze che non si improvvisano. Eppure, troppo spesso, il digitale

viene affrontato con superficialità, come se bastasse “esserci”

per essere efficaci.

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ARTICOLO ON LINE

L’ECOSISTEMA

DIGITALE

SETTEMBRE 2025

TandC

UMANESIMO 5.0

NON BASTA ESSERCI.

IL MONDO DIGITALE NON FA SCONTI.

AFFIDARSI A CHI SA INTERPRETARE IL PRESENTE

PER COSTRUIRE IL FUTURO È UNA SCELTA CORAGGIOSA,

DI RESPONSABILITÀ. SIAMO IN PIENA EVOLUZIONE E PER

GENERARE IMPATTO BISOGNA SAPER COSTRUIRE RETE.

DA PROTAGONISTI, NON DA FOLLOWER.

La trasformazione non è solo tecnologica, è prima di tutto

umana. Serve un approccio etico, serve una consapevolezza

profonda del contesto, serve una rete di professionisti che sap­

pia osservare, interpretare e agire. Ti lascio una serie di consi­

gli da attuare subito:

1. Fai audit della tua comunicazione: Rivedi i tuoi canali digi­

tali: stai comunicando o stai solo pubblicando? Ogni con­

tenuto deve avere uno scopo, un destinatario e un impatto

misurabile.

2. Osserva prima di agire: Dedica tempo all’analisi: quali se­

gnali emergono dal tuo pubblico? Quali trend stanno modi­

ficando il tuo settore? L’osservazione è la prima competen­

za strategica.

3. Collabora con professionisti: Affidati a chi conosce il lin­

guaggio, le metriche e le dinamiche dei social. Cosmica

Marketing lavora per trasformare la comunicazione in va­

lore, non in rumore.

4. Scegli l’etica come leva competitiva: Non inseguire l’algo­

ritmo: costruisci relazioni autentiche, contenuti responsa­

bili e strategie che rispettino il tempo e l’intelligenza del

tuo pubblico.

5. Trasforma la tua rete in ecosistema: Non limitarti a “se­

guire”: crea connessioni, attiva conversazioni, genera im­

patto. La rete è uno spazio da abitare, non da subire.

Trasformazione

digitale viva

La trasformazione non è solo un mantra da conferenza, è la tra­

ma invisibile che sta ridisegnando professioni, mercati e persi­

no identità aziendali. Nel digital marketing, la trasformazione

non è un “upgrade” tecnico ma una rivoluzione di mentalità: dal

controllo alla connessione, dal monologo pubblicitario al dialogo

autentico. Per imprenditori e professionisti è un invito urgente:

abbandonare il mito della formula magica e imparare a muoversi

in un ecosistema fluido, dove la vera differenza la fanno agilità,

ascolto e capacità di generare esperienze memorabili. Il cambia­

mento non è futuro: è già qui.

Viviamo in un tempo in cui

tutto evolve rapidamente e

quello che oggi sembra im­

prescindibile domani appare

già superato. Ma la trasfor­

mazione non si misura con

la velocità del tool, bensì con

la qualità dello sguardo con

cui lo utilizziamo. Nel digital

marketing questo è eviden­

te: non vince chi possiede il

software più costoso, ma chi

sa leggere le persone dietro

i dati. Per troppo tempo il

marketing è stato un mega­

fono: parlare più forte, a più

persone, più spesso. Oggi

non funziona più. La rivolu­

zione digitale ha ribaltato

le regole: il cliente non è più

spettatore, ma regista. Non

subisce i messaggi, li sce­

glie, li filtra, li ignora. Per re­

stare rilevanti serve creare

valore reale, esperienze che

restano nella memoria, con­

versazioni che contano. Ed

ecco il paradosso: più tecno­

logia abbiamo, più dobbia­

mo tornare all’umano. Au­

tomatizzare senza empatia

significa svuotare di senso

la relazione. La vera trasfor­

mazione non è quindi “più

strumenti”, ma “miglior con­

nessione”.

ARTICOLO ON LINE

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L’ECOSISTEMA

DIGITALE

Mente

strategica,

anima

creativa, cuore digitale. Da

oltre 20 anni trasformo le

idee in azione, il caos in me­

todo, le parole in risultati.

Il mio mantra? Detto-fatto.

Ogni progetto è una sfida,

ogni sfida un’opportunità.

Organizzo, comunico, ispiro:

con entusiasmo e impatto.

Creo brand che lasciano il

segno, strategie che funzio­

nano, connessioni che con­

tano. Perché nel marketing,

come nella vita, non vince

chi parla di più, ma chi sa

farsi ricordare!

Roberta

Martinelli

Digital Marketing

Manager

Membro del Comitato Tecnico

Scientifico della Federazione

Innovazione e Sostenibiltà (FIS)

®

SETTEMBRE 2025

La trasformazione è un pro­

cesso di apprendimento con­

tinuo. Nel digitale tutto cam­

bia (algoritmi, regole SEO,

formati pubblicitari) e starci

dietro in modo reattivo ge­

nera solo ansia. La chiave

è costruire un metodo che

valorizzi il test, la speri­

mentazione, la riflessione

post-campagna. Non si tratta

Ci sono alcuni consigli pra­

tici che ogni professionista

può applicare per portare la

trasformazione

nel

digita­

le. Cambiare la domanda è

il primo: invece di chiedersi

“quale strumento usare?”,

meglio

domandarsi

“qua­

le valore voglio generare?”.

Poi serve pensare in termini

di esperienza: ogni punto di

contatto online deve avere

senso, dall’email al sito web.

Bisogna

essere

narratori,

non solo venditori, perché le

persone non comprano slo­

gan ma storie che risuonano.

Infine, allenare la curiosità:

guardare a settori lontani dal

proprio, perché le intuizioni

migliori nascono spesso da

incroci inattesi.

di “fallire meno”, ma di “fal­

lire meglio”, cioè in modo ra­

pido, consapevole e costrut­

tivo. Pensiamo alla tecnica

del micro-test: frammentare

le azioni in mini-esperimenti,

analizzare i risultati in tempi

brevi e scalare solo ciò che

funziona. È un esercizio con­

creto che allena a navigare

nell’incertezza con lucidità.

E qui sta il vero cambio di

paradigma: la trasformazio­

ne nel digital marketing non

è innanzitutto digitale, è cul­

turale. Non riguarda il codi­

ce, ma il coraggio di uscire

dagli schemi. È la capacità

di un’organizzazione di chie­

dersi: stiamo comunicando

per essere ricordati o solo

per essere visibili? La tecno­

logia evolve, ma la domanda

resta antica: come costruire

relazioni significative? In un

mondo in cui i like valgono

meno della fiducia, la trasfor­

mazione più potente è torna­

re a considerare il marketing

non come manipolazione, ma

come atto di cura.

TandC

UMANESIMO 5.0

Per un professionista, consulente o imprenditore, ci sono 3

connessioni decisive da coltivare ogni giorno.

1. La prima è con i dati: la trasformazione avviene quando sap­

piamo unire analisi quantitative e intuizioni qualitative, tradu­

cendo grafici in storie che parlano alle persone.

2. La seconda con le persone stesse: non clienti, non utenti, ma

esseri umani. Ascoltare significa osservare i comportamenti,

certo, ma anche interpretare i silenzi digitali, ciò che non vie­

ne detto ma guida le scelte.

3. La terza connessione, forse la più trascurata, è con sé stessi:

quanto la nostra comunicazione online riflette davvero i valo­

ri che dichiariamo? La dissonanza tra promessa e percezione

è il vero tallone d’Achille di molti brand.

Alvin Toffler diceva, “gli anal­

fabeti del futuro non saranno

quelli che non sanno leggere

o scrivere, ma quelli che non

sapranno imparare, disimpa­

rare e reimparare”. È questa

la vera sfida per chi lavora

nel digitale: non adattarsi

una volta, ma allenarsi alla

trasformazione continua. La

vera domanda, quindi, non

è “quando cambiare?”, ma

“come possiamo trasformar­

ci ogni giorno un po’ di più,

senza mai smettere di essere

rilevanti?”.

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duzione, distribuzione o modifica, totale o parziale, senza il preventivo consenso scritto. I singoli articoli

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N.9

SET 2025

ANNO I

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