RE-infodemia Consultant Book - N.4

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UMANESIMO 5.0

COOPERARE

PER EVOLVERE

CONSULTANT BOOK

UMANESIMO 5.0

FEDERAZIONE INNOVAZIONE

E SOSTENIBILITÀ-FIS

UMANESIMO 5.0

FEDERAZIONE INNOVAZIONE

E SOSTENIBILITÀ-FIS

RE-infodemia

dell’ECOSISTEMA DIGITALE

UMANESIMO 5.0

QUANDO L’AI “ALLUCINA”

Tutti i diritti riservati. Il contenuto è di proprietà esclusiva ed è vietata qualsiasi forma di utilizzo, riproduzione, distribuzione o

modifica, totale o parziale, senza il preventivo consenso scritto.

I singoli articoli sono disponibili sul sito www.tandc.it.

N.4

Anno I

Aprile

2025

TandC

CASO STUDIO

GESTIONE DEL DEBITO:

PIGNORAMENTO ESATTORIALE

ERP DEMATERIAL

ECOSISTEMA DIGITALE

IL VALORE DELLE CONNESSIONI

UMANESIMO 5.0

ERP Dematerial è una piattaforma progettata per ottimizzare i �ussi di lavoro attraverso un vero

e proprio ecosistema digitale. Il nostro obiettivo è quello di facilitare la collaborazione e le con-

nessioni tra professionisti attraverso il supporto nella gestione di documenti, pratiche e progetti.

All’interno della piattaforma, vengono utilizzati modelli e prodotti informatici che integrano l’uti-

lizzo di tecnologie all’avanguardia come l’Intelligenza Arti�ciale e il Machine Learning, alle quali

viene affiancato l’intelletto umano e la sua capacità di analizzare i dati e di trasformarli in soluzio-

ni concrete e applicabili.

Ogni componente di questo sistema lavora in modo sinergico per permettere alle aziende di otti-

mizzare i propri processi e di diventare più efficienti e competitive. Infatti, la forza dell’ecosistema

digitale si trova proprio nell’unione tra intelletto umano e innovazione tecnologica, due fattori che

si incontrano per dare forma al futuro, ponendosi non come elementi opposti ma complementari.

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NELL’ECOSISTEMA DIGITALE, ESPLORA COME

ENTRARE A FAR PARTE DELLA NOSTRA RETE

MANTENERE UN APPROCCIO UMANO

CENTRICO PER RAFFORZARE LA LEADERSHIP.

L’evoluzione tecnologica degli ultimi anni non deve

disperdere il valore umano a vantaggio dell’intro-

duzione massiva dell’uso dell’Intelligenza Artifi-

ciale che potrebbe direttamente e profondamente

in�uenzare anche il concetto di leadership.

Chiunque ricopra una posizione decisionale all’in-

terno di una azienda e/o organizzazione, non deve

solo gestire uomini e strategie aziendali, ma deve

soprattutto comprendere come l’uso dell’’AI impatta

il processo decisionale e le dinamiche organizzative.

L’AI offre anche strumenti potenti per l’analisi pre-

dittiva, l’automazione delle decisioni e l’ottimizza-

zione operativa, ma se utilizzata senza consapevo-

lezza può portare a un’eccessiva dipendenza dai

dati e riducendo drasticamente il valore del giu-

dizio umano con il rischio di creare organizzazioni

meno resilienti e meno capaci di affrontare situa-

zioni complesse, che richiedono empatia, intuizio-

ne e creatività.

Per tale ragioni, bisogna ridurre l’eccessiva di-

pendenza dalla tecnologia in quanto fidarsi troppo

delle analisi generate dall’AI - le cui metriche ge-

neralmente si basano su pattern e dati storici, che

non arrivano a comprendere le sfumature emo-

tive, politiche o culturali di una situazione, senza

metterle in discussione criticamente - introduce il

pericolo di assumere delle decisioni senza conte-

sto rischiando di perdere il quadro generale e di

prendere decisioni che, pur essendo razionalmen-

te corrette, possono essere inefficaci nella realtà.

Un altro aspetto molto rilevante sono i “pregiudi-

zi” (bias) presenti nei dati utilizzati per adeguare

gli algoritmi di AI che in molti casi imparando da

ciò che gli viene messo a disposizione, il sistema

tenderà a replicarli.

Si deve necessariamente evitare di perdere la di-

mensione umana in quanto la tecnologia può ren-

dere i processi più efficienti, ma se usata senza un

approccio strategico può compromettere la crea-

tività e la collaborazione fino a perdere anche la

fiducia nel team.

Le persone hanno il bisogno di sentirsi ascoltate

e valorizzate. Un eccesso di automazione può far

sentire l’organizzazione come impersonale e di-

stante, percependo l’AI come una minaccia, ridu-

cendo il loro coinvolgimento e la loro motivazione

e quindi resistere al cambiamento.

Per affrontare queste sfide, un approccio uma-

no-centrico è essenziale bilanciando l’uso della

tecnologia con una strategia che metta al centro le

persone, la cultura aziendale, la strategia e i valori

etici.

Le aziende che riusciranno ad integrare questi

due elementi ottengono un vantaggio competitivo

significativo, in quanto combinano il meglio della

tecnologia con le capacità uniche delle persone. La

�gura del CAIO.

Per evitare questi rischi e integrare con successo

leadership e AI, i leader devono adottare alcune

pratiche fondamentali:

CREARE SPAZIO PER LA RIFLESSIONE

Nell’era dell’AI, è più facile prendere decisioni rapi-

de basate sui dati, ma questo non significa che siano

sempre le migliori. I leader dovrebbero ritagliarsi

momenti per ri�ettere in modo critico prima di agi-

re, valutando il contesto più ampio.

SVILUPPARE LA CONSAPEVOLEZZA DI SÉ

I leader devono comprendere i propri bias, emozio-

ni e schemi di pensiero per evitare di prendere de-

cisioni impulsive o guidate da paure inconsce. Aiuta

a bilanciare il ruolo dell’AI con una leadership più

autentica e consapevole.

ADOTTARE UNA VISIONE SISTEMICA

Un buon leader non si limita a seguire le tendenze

tecnologiche, ma cerca di comprendere il sistema

nel suo insieme. Significa guardare oltre i dati per

analizzare le implicazioni umane, sociali ed etiche

delle proprie decisioni.

BASARSI SU VALORI CHIARI

In un mondo sempre più tecnologico, i valori umani

diventano il vero punto di riferimento per la lea-

dership in cui si deve necessariamente sviluppare

un proprio codice etico che guidi le decisioni, senza

affidarsi esclusivamente agli output dell’AI mante-

nendo la promozione del dialogo e della collabora-

zione per creare un ambiente partecipativo in cui

le persone si sentano coinvolte e valorizzate per

costruire organizzazioni innovative e resilienti.

Un approccio umano-centrico alla leadership e AI

permette di sfruttare il meglio della tecnologia sen-

za perdere di vista ciò che rende un’organizzazione

realmente efficace: la capacità di pensare, adattarsi

e innovare attraverso il contributo delle persone.

I leader del futuro non saranno quelli che delega-

no tutto all’AI, ma quelli che sapranno integrare il

pensiero critico, l’intuizione e il valore umano con

le potenzialità della tecnologia.

Questo è il potere delle persone. SEMPRE AVANTI…

ANGELO MURACA

CEO e Founder

di Tecnologie e Consulenze SRLS

Consulente finanziario

Docente e formatore in ambito

dematerializzazione cartacea e firma digitale

COPERTINA

PAROLE CHE FANNO ACCADERE

di RobeRta MaRtinelli, Digital Marketing Manager

RECIPROCITÀ: LA LEGGE DELL’EQUILIBRIO

di baRbaRa lattanzi e VittoRio balbi

QUANDO L’AI “ALLUCINA”

di Giuseppina Melino, Cosmica Digitale Marketing

COOPERARE PER EVOLVERE

di MaRia luisa tRinca, Psicologa clinica e della salute

UN PASSO AVANTI, INSIEME

di sandRo RosiGlioni, Manager RH plus

NASCE LA FEDERAZIONE INNOVAZIONE

E SOSTENIBILITÀ-FIS

di alessia costaRelli, Pres. FIS-Federazione

GESTIONE DEL DEBITO: PIGNORAMENTO ESATTORIALE

tandc, Consulente specializzato in gestione del

sovraindebitamento

INDICE

CASO STUDIO

CASO STUDIO

ECOSISTEMA DIGITALE

ECOSISTEMA DIGITALE

CONSULTANT BOOK

DELL’ECOSISTEMA DIGITALE

Anno I - N.4

Edizione Aprile 2025

RE-infodemia

UMANESIMO 5.0

UMANESIMO 5.0

IL

IL

Quando l’AI

“allucina”

Giuseppina

Melino

Social Media Marketer

Cosmica Digital Marketing

Social Media Marketer.

Esperta in analisi strategi-

ca, creazione di piani edito-

riali e sviluppo di contenuti

digitali. Specializzata in

analisi del cliente, competi-

tor, copywriting, montaggio

video e grafica per i social.

Supporto i clienti nel rag-

giungimento dei loro obiet-

tivi

attraverso

l’ascolto

attivo, la curiosità e la cre-

atività.

L’intelligenza arti�ciale sta cambiando il nostro modo di lavora-

re, scrivere e comunicare. Ma dietro l’ef�cienza di questi stru-

menti si nasconde un fenomeno poco noto al grande pubblico: le

“hallucinations”. No, non si tratta di visioni o sogni, ma di errori

generati con estrema sicurezza da modelli come ChatGPT o Ge-

mini e similari. Capire cosa sono queste “allucinazioni digitali”

è essenziale per evitare fraintendimenti, fake news e danni re-

putazionali. In questo articolo ti spieghiamo come riconoscerle,

perché succedono e qual è il ruolo umano per contrastarle.

ne sentenze di ChatGpt senza

verificarle nel tribunale della

sua città. Un suo assistente

aveva utilizzato il software

per ricercare precedenti le-

gali sull’acquisto di merce

contraffatta. I documenti tro-

vati e usati erano verosimili e

inventati.

L’intelligenza artificiale non

mente intenzionalmente:

semplicemente, predice pa-

role sulla base di pattern

linguistici, senza avere una

comprensione reale dei fatti.

Nel contesto dell’intelligenza

artificiale, si parla di “hallu-

cination” quando un modello

genera un’informazione er-

rata, inventata o fuorviante,

ma lo fa in modo apparente-

mente credibile e sicuro. A

differenza di un errore bana-

le, l’hallucination è subdola

perché si maschera da verità,

rendendo difficile distinguer-

la a occhio nudo.

A fare scalpore l’imbarazzo

di un avvocato fiorentino che

il mese scorso ha citato alcu-

TORNA ALL’INDICE

ARTICOLO ON LINE

L’ECOSISTEMA

DIGITALE

COSA SONO LE “HALLUCINATIONS” NELL’AI

APRILE 2025

Le AI sono strumenti, non oracoli. Ed è qui che entra in gioco

la responsabilità umana. Il nostro compito è quello di vigila-

re, correggere, contestualizzare. Ogni testo generato da un’AI

dovrebbe passare per il filtro di un professionista competente,

che sappia distinguere tra una buona idea e un dato inventato.

Non possiamo delegare alla

tecnologia

decisioni

com-

plesse senza porci domande

etiche. Come ci assicuriamo

che un contenuto AI non dif-

fonda disinformazione?

Come evitiamo che un errore

PERCHÉ SUCCEDONO?

IL RUOLO FONDAMENTALE DELL’ESSERE UMANO

ETICA E USO CONSAPEVOLE

CONCLUSIONE

COME RICONOSCERLE

comprometta la reputazione

di un marchio? L’unico an-

tidoto è l’etica: trasparenza

sull’uso dell’AI, veri�ca delle

fonti e assunzione di respon-

sabilità da parte di chi pub-

blica i contenuti.

UMANESIMO 5.0

TandC

Le hallucinations avvengono per diversi motivi, tra cui:

Riconoscere un’allucinazione richiede spirito critico e un mini-

mo di verifica:

Un consiglio utile? Tratta l’output dell’AI come una bozza ini-

ziale, non come una verità assoluta.

L’AI può essere un alleato straordinario, ma solo se usata con

consapevolezza. Le “hallucinations” sono un campanello d’al-

larme che ci ricorda quanto sia importante il giudizio umano. In

un’epoca dove i contenuti si moltiplicano in pochi secondi, l’ele-

mento più prezioso resta la nostra capacità di analizzare, sceglie-

re, capire. L’intelligenza, quella vera, è ancora un affare umano.

Questi sistemi non “sanno” cosa è vero o falso: si limitano a

indovinare la risposta più probabile. Proprio per questo mo-

tivo, possono generare output apparentemente perfetti… ma

completamente sbagliati.

1. Mancanza di dati reali nel training set (addestramento).

1. Verifica ogni dato, fonte o citazione.

2. Domande troppo complesse o ambigue.

2. Confronta con fonti autorevoli.

3. Modelli istruiti a “completare frasi” più che a “verificare

informazioni”.

3. Diffida da risposte eccessivamente precise se non

accompagnate da riferimenti affidabili.

Nasce la Federazione

Innovazione

e Sostenibilità-FIS

La Federazione Innovazione e Sostenibilità di CONF.E.P.I. na-

sce con lo scopo di offrire concretamente alle aziende del no-

stro Paese, un sistema integrato di speci�ci strumenti �nalizzati

all’individuazione attraverso un metodo di analisi e misurazione

dei fattori di rischio di natura sociale, economica ed organizzati-

va, intervenendo nel sistema culturale aziendale, contribuendo

alla costruzione di una mentalità aziendale orientata all’innova-

zione e sostenibilità, questa ultima intesa come economica, am-

bientale ed umana.

Cosa si intende per sistema

culturale di impresa? Tutti la

descrivono come la soluzione

ideale per favorire il rilancio

delle imprese, specialmen-

te in un periodo particolare

come quello che stiamo vi-

vendo. La cultura d’impresa è

un elemento centrale per le

organizzazioni di ogni settore

e dimensione. Un fattore che

non coinvolge solo i vertici di

un’azienda, ma tutti i suoi di-

pendenti, che devono assimi-

larla e applicarne i principi.

È l’insieme di valori, creden-

ze, abitudini e comportamenti

che caratterizzano un’impre-

sa. Un elemento distintivo

che in�uenza l’identità dell’a-

zienda e il modo in cui i di-

pendenti interagiscono tra

loro e con l’esterno.

È in questo contesto che nasce

FIS, con una forte identità e

vocazione: offrire all’imprendi-

tore, indipendentemente dalla

dimensione aziendale, un si-

stema di strumenti concreti,

applicabili e specifici.

Un Metodo innovativo e di-

gitale che integra aspetti

architettonico-ambientali,

psicologici-comportamenta-

li, organizzativi-finanziari e

sistemici-evolutivi, attraver-

so una griglia metodologica

capace di restituire una fo-

tografia dello stato di salute

del sistema organizzato. L’o-

biettivo è promuovere uno

sviluppo sostenibile e costru-

ire un paradigma valoriale

coerente con i reali bisogni

delle persone, vero capitale

dell’impresa.

ARTICOLO ON LINE

TORNA ALL’INDICE

Alessia

Costarelli

Pres. FIS-Federazione

Innovazione e Sostenibilità

Ceo & Founder della start

up ACK Service & Desi-

gn, fondatrice di una rete

di impresa e due lauree

in architettura, ha idea-

to e brevettato il metodo

multidisciplinare ACKSD®.

Appassionata della rela-

zione tra luoghi e persone,

considera la cultura come

strumento di crescita inte-

riore e collettiva, capace di

plasmare la personalità e i

comportamenti attraverso

studio, esperienza e visione

autonoma.

Membro del Comitato Tecnico

Scientifico della Federazione

Innovazione e Sostenibiltà (FIS)

APRILE 2025

L’ECOSISTEMA

DIGITALE

In conclusione, FIS propone l’utilizzo di uno strumento digitale

molto avanzato ed integrato, finalizzato all’analisi e alla misura-

zione delle aree di fabbisogno dell’azienda, su cui edificare il per-

corso di trasformazione del sistema culturale, considerando come

elementi cardine:

La FIS origina dagli stimoli

dell’attuale crisi del sistema

sociale, dove le persone la-

mentano difficoltà economi-

che, emotive, comportamen-

tali. Le forme di depressione

stanno sottraendo spazio alla

creatività e alla serenità. La

conciliazione del tempo di la-

voro e personale sembra es-

sere sempre di più un’utopia,

il modello di famiglia è in di-

scussione. La parità di generi

è un’ipocrisia, la cultura delle

persone è delegata all’utiliz-

zo dell’Intelligenza artificia-

le. Il diritto alla genitorialità

è sempre più compromesso,

ecc. In questa cornice di si-

gnificati sfidanti e complessi

la FIS si pone come portavo-

ce del dialogo con le istituzio-

ni, con le organizzazioni sin-

dacali, con gli enti bilaterali,

istituti di credito e quanto al

fine di condurre una politica

di sensibilizzazione verso la

necessità di riscrivere il con-

cetto di fare impresa. I nu-

meri di bilancio non possono

più costituire gli unici stru-

menti di analisi della solidità

di una azienda perché il fat-

turato dipende dallo stato di

benessere fisico, emotivo, so-

ciale, ambientale delle perso-

ne. Cosa propone la Federa-

zione per garantire tutto ciò?

PER CAPITALE UMANO SI INTENDE L’INSIEME DI CAPACITÀ,

CONOSCENZE, COMPETENZE, COESIONE SOCIALE, RICERCA,

PROCESSI FORMATIVI DI CUI GLI INDIVIDUI E I GRUPPI

DISPONGONO E CONVERTONO IN SVILUPPO MATERIALE,

ECONOMICO, SOCIALE, QUALITÀ DELLA VITA, A BENEFICIO

DELLE SINGOLE PERSONE E DELLA COMUNITÀ.

TandC

UMANESIMO 5.0

1. L’analisi del luogo, al fine che questo rispetti e promuo-

va al meglio possibile la salute fisica e psicologica delle

persone e l’ambiente.

3. Costruzione di servizi finanziari e politiche sociali volte

a dare un contributo sostanziale alla costruzione di un

futuro stabile, in quanto il terziario dovrà rispondere

sempre di più alle carenze del sistema statale.

2. Contribuire alla formazione delle persone per costruire

strumenti volti alla conoscenza di sé stessi, dei propri

talenti, dei propri bisogni, delle proprie emozioni ecc, al

fine di dare una spinta all’evoluzione alle persone, risor-

se uniche per il raggiungimento dei successi delle azien-

de e dell’intera comunità sociale.

In conclusione la Federa-

zione Innovazione e Soste-

nibilità rappresenta alcu-

ni degli obiettivi espressi

dall’agenda 2030:

Goal Assicurare la salute e

il benessere per tutti e per

tutte le età.

Goal Assicurare un’istru-

zione di qualità, equa ed

inclusiva, e promuovere op-

portunità di apprendimento

permanente per tutti.

Goal Raggiungere l’ugua-

glianza di genere.

Goal Incentivare una cre-

scita economica duratura,

inclusiva e sostenibile e di-

gnitosa per tutti.

Goal Costruire una infra-

struttura resiliente e pro-

muovere l’innovazione ed

una industrializzazione equa,

responsabile e sostenibile.

Goal Rendere le città e gli

insediamenti umani inclusi-

vi, sicuri, duraturi e soste-

nibili.

Cooperare

per evolvere

Fin dalle origini, l’evoluzione della vita sulla Terra ha segui-

to due tendenze fondamentali: l’adattamento al cambiamento

e la conservazione dell’equilibrio. Questa dinamica, tra spin-

ta all’innovazione e necessità di stabilità, ha guidato le stra-

tegie di sopravvivenza delle specie. La cooperazione, già nelle

prime forme di vita, ha rappresentato un vantaggio evolutivo

cruciale, trasformandosi nel tempo da semplice condivisione

cellulare a relazioni umane complesse. Oggi, più che mai, la

riscoperta di questo valore può indicare la strada verso un be-

nessere autentico e condiviso.

L’evoluzione biologica ci mo-

stra come gli organismi uni-

cellulari abbiano imparato

a cooperare per dar vita a

strutture più complesse. Mi-

lioni di cellule si sono orga-

nizzate in esseri viventi mul-

ticellulari, dando origine a

forme di vita evolute. È la co-

operazione, dunque, ad aver

permesso questo salto quali-

tativo. Una strategia vincente

che, nell’essere umano, ha

assunto un significato ancora

più profondo: oltre alla con-

divisione di funzioni vitali, si

sono sviluppate forme di re-

lazione basate su emozioni,

pensieri, credenze.

Nel corso della storia perso-

nale, ogni individuo si plasma

in funzione dell’ambiente in

cui cresce. Le esperienze vis-

sute, le relazioni, le in�uenze

familiari e culturali agiscono

in modo decisivo sulla strut-

tura della mente. Secondo

la neurobiologia della men-

te relazionale (Siegel, 2021),

ciascuna mente è unica per-

ché modellata dal proprio

vissuto. E ogni vissuto lascia

un’impronta nel modo in cui

si percepisce il mondo e si

entra in relazione con l’altro.

Questa

memoria

biologica

ed emotiva si inserisce in un

più ampio disegno evolutivo:

ARTICOLO ON LINE

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Maria Luisa

Trinca

Psicologa clinica

e della salute

Ambito: Benessere psico-emotivo

Nata a Roma il 14 aprile

1961. Dopo una laurea in

Scienze Biologiche e un di-

ploma in counseling con in-

dirizzo gestaltico relazionale,

ho scoperto come la biologia

si integri con la personalità

in una visione olistica dell’in-

dividuo. L’epigenetica e le

neuroscienze hanno unito le

mie passioni. Il legame tra

corpo e mente è legato alla

percezione alla consapevo-

lezza del sé, fino alla valuta-

zione delle proprie risorse e

capacità. Oggi mi occupo di

sicurezza sul lavoro, concen-

trandomi sui rischi psicoso-

ciali correlati allo stress.

L’ECOSISTEMA

DIGITALE

disagio sociale e il malessere di�uso nascono

spesso, proprio dalla perdita di legami autentici e signi�cativi. L’umanità sembra dimenticare il suo

programma evolutivo originario: crescere attraverso la relazione.

La soluzione risiede nella riscoperta della cooperazione. Non è utopia, ma possibilità concreta.

Serve una cultura della solidarietà, della benevolenza, del rispetto per ogni forma di vita. Serve

consapevolezza e volontà di riprogrammare il nostro modo di pensare.

Come a�erma il neuroscienziato Joe Dispenza (2012), è possibile trasformare la nostra realtà

cambiando i pensieri che la generano. Iniziare da sé, per generare nuove visioni. Ed è proprio ciò che

molte persone stanno già facendo.

Un nuovo mondo più connesso, empatico, cooperativo sta nascendo. Non è ancora realtà, ma è

un’immagine sempre più nitida. E, forse, è proprio questa visione a poterci guidare nel creare un futuro

più umano.

APRILE 2025

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