CONSULTANT BOOK
CASO STUDIO
ROTTAMAZIONE
QUINQUIES
UMANESIMO 5.0
SOCIAL: MENO
RAPPRESENTAZIONE
PIÙ REALTÀ
RE-infodemia
dell’ECOSISTEMA DIGITALE
UMANESIMO 5.0
IL SUCCESSO CHE NUTRE
Tutti i diritti riservati. Il contenuto è di proprietà esclusiva ed è vietata qualsiasi forma di utilizzo, riproduzione, distribuzione o
modifica, totale o parziale, senza il preventivo consenso scritto.
I singoli articoli sono disponibili sul sito www.tandc.it.
N.10
Anno I
Ottobre
2025
TandC
UMANESIMO 5.0
CELLULE E MUSICA
ERP DEMATERIAL
ECOSISTEMA DIGITALE
IL VALORE DELLE CONNESSIONI
UMANESIMO 5.0
ERP Dematerial è una piattaforma progettata per ottimizzare i flussi di lavoro attraverso un vero
e proprio ecosistema digitale. Il nostro obiettivo è quello di facilitare la collaborazione e le con
nessioni tra professionisti attraverso il supporto nella gestione di documenti, pratiche e progetti.
All’interno della piattaforma, vengono utilizzati modelli e prodotti informatici che integrano l’uti
lizzo di tecnologie all’avanguardia come l’Intelligenza Artificiale e il Machine Learning, alle quali
viene affiancato l’intelletto umano e la sua capacità di analizzare i dati e di trasformarli in soluzio
ni concrete e applicabili.
Ogni componente di questo sistema lavora in modo sinergico per permettere alle aziende di otti
mizzare i propri processi e di diventare più efficienti e competitive. Infatti, la forza dell’ecosistema
digitale si trova proprio nell’unione tra intelletto umano e innovazione tecnologica, due fattori che
si incontrano per dare forma al futuro, ponendosi non come elementi opposti ma complementari.
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RE-INFODEMIA
LA RESPONSABILITÀ SOCIALE
L’acronimo è CSR: Corporate Social Responsibi
lity, che per definizione si intende “l’integrazione
su base volontaria, da parte delle imprese, delle
preoccupazioni sociali e ambientali nelle loro ope
razioni interessate” che richiede implicitamente o
esplicitamente fedeltà, responsabilità, fiducia. Il
concetto di responsabilità consiste nell’adempiere
ai nostri compiti, ai nostri impegni e ad assumersi
le conseguenze delle nostre azioni e quindi inte
ressa anche l’impresa, come insieme di azioni e
comportamenti socialmente responsabili.
Le aziende devono essere sempre più consapevoli
dell’impatto che la loro attività ha sulla società e
si impegnano a far sì che tale impatto sia positivo.
È ormai sempre più chiaro che il welfare e la realiz
zazione del benessere sociale non siano più ambiti
di esclusiva competenza pubblica. Le aziende svol
gono un ruolo sempre più di primo piano nell’offri
re quei servizi che il soggetto pubblico spesso non
fornisce più o fornisce in maniera inadeguata.
Succede così che l’interesse delle imprese mo
derne non sia più improntato esclusivamente al
raggiungimento di un profitto, ma sia rivolto an
che alla soddisfazione di precise esigenze della
società e che la responsabilità sociale d’impresa
giochi un ruolo sempre più importante nel succes
so dell’attività di un’azienda.
Il concetto di responsabilità sociale d’impresa è
una mission che deve riguardare quasi totalità
delle aziende che oggi operano sul mercato perché
non deve rimanere qualcosa di astratto, ma deve
definire un insieme di azioni atte a garantire i dirit
ti dei lavoratori e migliorarne la qualità della vita,
operare in modo etico, anche dal punto di vista
ambientale e della sostenibilità ed interagire con il
territorio in cui si opera, diventando attori primari
del suo sviluppo determinando, realmente, le azio
ni che hanno lo scopo di offrire benefici concreti
alla collettività, dare prestigio alla reputazione del
brand e offrire un’immagine positiva dell’azienda.
Etica aziendale, sostenibilità e attenzione alle te
matiche sociali, infatti, sono temi sempre più cari
all’opinione pubblica e possono determinare il
successo o il fallimento di un’impresa.
Le aziende possono aderire spontaneamente per
far sì che la loro attività venga svolta sempre in ma
niera sostenibile e socialmente accettabile, tenendo
presente che alcuni fondamenti sono individuati nel
promuovere, rispettare e non violare i diritti umani
e non rendersi complici, anche indirettamente, della
loro violazione, eliminare tutte le forme di lavoro
forzato, di lavoro minorile o eliminare qualsiasi for
ma di discriminazione in ambito professionale, ma
anche adeguare un approccio preventivo nei con
fronti delle sfide ambientali, nell’intraprendere ini
ziative che incentivino lo sviluppo di una maggiore
responsabilità incoraggiando la diffusione di tecno
logie green e rispettose dell’ambiente e soprattutto
nel contrastare la corruzione.
Pertanto la CSR è direttamente collegata al con
cetto di impresa etica, che è un’azienda che fon
da la sua attività su regole di condotta virtuose
curando uno sviluppo sostenibile dal punto di vista
ambientale e sociale.
In questo modo, non solo trasmette fiducia e benes
sere, ma diffonde un’immagine credibile risultando
anche utile a sé stessa, ai suoi stakeholders e so
prattutto alla comunità in cui opera.
Pertanto è fondamentale concentrarsi su un modello
di business che monitorizzi la sicurezza dell’ambien
te di lavoro, sostenibilità ambientale, assunzione di
responsabilità verso le generazioni future, migliora
mento dei rapporti con le comunità locali.
L’adozione di politiche aziendali atte a migliorare la
responsabilità sociale e diventare una azienda etica,
permette in maniera diretta, di ottenere anche van
taggi sulla gestione dei numeri e quindi nella reda
zione del bilancio.
Il bilancio sociale è un documento che viene stilato
su base volontaria dalle aziende che svolgono la pro
pria attività in modo etico e desiderano dimostrarlo
concretamente. Si tratta di uno strumento che ha lo
scopo di rendicontare le azioni messe in atto nei con
fronti degli stakeholders di una determinata azienda,
misurandone l’impatto.
I vantaggi dell’adozione di un bilancio sociale sono
diversi:
• migliorare l’efficacia della comunicazione;
• comprendere il ruolo svolto nella società civile;
• rendicontare le azioni sociali dell’azienda basan
dosi su parametri quali utilità, legittimazione ed
efficienza;
• comprendere quale sia l’effettivo valore aggiunto
prodotto e distribuito nei confronti degli stakeholder;
• effettuare un’autovalutazione al fine di migliorare
la qualità di prodotti e servizio, il rapporto con gli
utenti, la sicurezza sul posto di lavoro.
Le aziende che vogliano migliorare la propria cultura
aziendale e basare la propria attività sulla responsa
bilità sociale non possono fare a meno di affidarsi un
modello di management sostenibile e traghettare le
imprese verso una gestione moderna e responsabi
le, attenta alle esigenze sociali ed ambientali ed in
tegrando una politica di welfare aziendale capaci di
accrescere il benessere aziendale.
“Questo è il potere delle persone”.
SEMPRE AVANTI…
ANGELO MURACA
CEO e Founder
di Tecnologie e Consulenze SRLS
Consulente finanziario
Docente e formatore in ambito
dematerializzazione cartacea e firma digitale
Membro CTS della FIS
con delega alla finanza
COPERTINA
IL CORAGGIO DI RISPONDERE
di Maria Luisa Trinca, Biologa e Counselor relazionale
INNOVAZIONE E COSCIENZA
di Maria Luisa Trinca, Biologa e Counselor relazionale
IL SUCCESSO CHE NUTRE
di Sandro Rosiglioni, RH plus
SOCIAL: MENO RAPPRESENTAZIONE PIÙ REALTÀ
di Giuseppina Melino, Cosmica Digital Marketing
L’ETICA DELL’ALGORITMO
di Roberta Martinelli, Digital Marketing
AI: TREND E STRATEGIE CULTURALI
di Tiziana Barone, Marketing Analyst
INDICE
CELLULE E MUSICA: IL NUOVO PROGETTO ACKSD®
di Alessia Costarelli, Service&Design srl
BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ
di TandC Tecnologie e Consulenze
ECOSISTEMA DIGITALE
ECOSISTEMA DIGITALE
CONSULTANT BOOK
DELL’ECOSISTEMA DIGITALE
Anno I - N.10
Edizione Ottobre 2025
RE-infodemia
UMANESIMO 5.0
UMANESIMO 5.0
HOW-TO?
come aderire correttamente alla rottamazione
quinquies
ROTTAMAZIONE QUINQUIES
TandC, Consulente specializzato in gestione del
sovraindebitamento
CASO STUDIO
CASO STUDIO
IL
IL
IL
ARTICOLO ON LINE
L’ECOSISTEMA
DIGITALE
TORNA ALL’INDICE
OTTOBRE 2025
BILANCIO DI
SOSTENIBILITÀ
È una vera e propria fotografia dell’impatto dell’impresa, che integra indicatori ESG e mostra come
viene creato valore nel tempo. Il Bilancio di Sostenibilità è oggi uno strumento fondamentale per le
aziende che vogliono operare in modo etico, trasparente e responsabile.
Il Bilancio di Sostenibilità affianca il bilancio d’esercizio e descrive
le performance aziendali in termini ambientali, sociali ed economici.
• Rendere trasparente l’impegno aziendale verso lo sviluppo sostenibile.
• Comunicare agli stakeholder interni ed esterni (investitori, clienti, dipendenti, banche, istitu
zioni) gli impatti positivi e negativi delle attività.
• Migliorare la reputazione e rafforzare le relazioni di fiducia.
• GRI (Global Reporting Initiative): standard interna
zionale di rendicontazione di sostenibilità;
• CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directi
ve): direttiva UE che obbliga le imprese a una ren
dicontazione ESG completa attraverso gli standard:
• ESRS (European Sustainability Reporting Stan
dards): standard europei introdotti nel 2023 per uni
formare i report ESG;
• VSME (Voluntary Standard for Micro Enterprises):
schema semplificato per PMI non quotate, con 15 in
dicatori chiave, che prevede:
• reporting biennale;
• esenzione dall’analisi di doppia materialità;
• limitazione delle richieste di dati aggiuntivi da
parte delle grandi aziende.
Redigere un bilancio di sostenibilità
porta benefici concreti:
• Attrarre nuovi clienti: sempre più at
tenti a scelte etiche e green;
• Comunicazione trasparente: riduce il
rischio di greenwashing;
• Accesso ai finanziamenti: banche e
investitori richiedono report ESG per
valutare merito creditizio e rischi;
• Vantaggio competitivo: migliori con
dizioni di credito e reputazione raf
forzata;
• Chiarezza interna: consente all’im
presa di valutare e migliorare il pro
prio percorso sostenibile.
TandC
CHE COS’È
OBIETTIVI PRINCIPALI
NORMATIVE E STANDARD DI RIFERIMENTO
VANTAGGI PER LE IMPRESE
TandC
BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ
La rendicontazione di sosteni
bilità è oggi un elemento cen
trale nel rapporto tra banche
e imprese, soprattutto per le
PMI. Con il D.Lgs. 125/2024,
che recepisce la Direttiva
(UE) 2022/2464 (CSRD), an
che le PMI non quotate do
vranno integrare nei bilanci
informazioni ambientali, so
ciali e di governance (ESG).
L’Unione Europea, con il pac
chetto “Omnibus”, ha previ
sto proroghe per facilitare
l’adeguamento, mentre l’EBA
(European Banking Authority)
continua a rafforzare l’obbligo
per gli istituti di credito di va
lutare i rischi ESG nelle politi
che di concessione del credito.
La revisione legale di sostenibilità verifica correttezza, coerenza e completezza delle informazioni ESG
riportate nei documenti di rendicontazione. Con la Direttiva UE 2022/2464 (CSRD) e il D.Lgs. 125/2024,
è divenuta obbligatoria per le imprese soggette a rendicontazione, al pari del bilancio civilistico.
Benefici principali:
• Affidabilità: dati ESG certificati da un revisore indipendente, a tutela contro il greenwashing e a
garanzia di trasparenza verso stakeholder e mercato;
• Accesso al credito: maggiore fiducia di banche e investitori, con migliori condizioni di finanziamen
to grazie a informazioni verificate;
• Conformità normativa: rispetto degli standard europei (ESRS) e riduzione del rischio di sanzioni,
con impatto positivo sulla reputazione;
• Governance e controllo: individuazione di criticità e rafforzamento dei sistemi di gestione e con
trollo dei rischi ESG.
Inviaci la visura camerale e l’ultimo bilancio depositato della tua azienda per ricevere subito
la tua proposta personalizzata.
• Valutazione dei rischi ESG
per la stabilità del sistema fi
nanziario;
• Migliore accesso al credito
per le imprese sostenibili;
• Attrarre capitali e investi
menti sostenibili;
• Standardizzazione dei dati gra
zie a strumenti come i “Dialo
ghi di sostenibilità” (MEF).
Il costo di un bilancio di so
stenibilità varia a seconda
della complessità dell’a
zienda e del servizio di con
sulenza scelto.
I fattori chiave che influen
zano il costo includono: le
dimensioni e la struttura
dell’azienda, il livello di
dettaglio richiesto.
L’azienda, inoltre, potrà certifi
care il bilancio di sostenibilità.
La certificazione è una confer
ma di “terza parte” redatta da
un revisore legale in sosteni
bilità, che attesta i requisiti di
norme riconosciuti e si basa
su una valutazione di confor
mità in cui viene controllato il
soddisfacimento degli stessi.
Le banche, infatti, devono inte
grare i fattori ESG nei processi
di valutazione e monitoraggio
del rischio creditizio, utilizzan
do dati affidabili e comparabili.
Tuttavia, la mancanza di infor
mazioni standardizzate da par
te delle PMI rappresenta anco
ra un ostacolo rilevante.
È in questo contesto che si in
serisce lo standard VSME (Vo
luntary Reporting Standard for
Non-Listed SMEs) elaborato da
EFRAG, che offre un modello
semplice e proporzionato per
la rendicontazione di sostenibi
lità. L’adozione del VSME con
sente alle imprese di:
• Fornire dati ESG strutturati
e comparabili;
PERCHÉ LE BANCHE CHIEDONO IL BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ?
IL RUOLO DELLA RENDICONTAZIONE DI SOSTENIBILITÀ
NEL RAPPORTO BANCA–IMPRESA
L’IMPORTANZA DELLA REVISIONE LEGALE DI SOSTENIBILITÀ
• Migliorare la trasparenza e
la reputazione aziendale;
• Facilitare l’accesso a finan
ziamenti e ridurre il costo
del credito;
• Mantenere la competitivi
tà nella catena del valore e
allinearsi alle richieste nor
mative.
Per le banche, la disponibilità
di report ESG affidabili riduce
le asimmetrie informative e
consente una valutazione più
accurata del rischio. Per le
PMI, invece, la rendicontazio
ne rappresenta un’opportu
nità per migliorare la propria
posizione sul mercato e acce
dere più facilmente a capitali
sostenibili.
Cellule e musica:
il nuovo progetto ACKSD®
“Tutto è vibrazione” è un’espressione che si riferisce al concetto
filosofico e spirituale, (ancora per poco) secondo cui ogni cosa
nell’universo, inclusi pensieri, emozioni e materia, è composta
da energia in costante movimento e quindi in vibrazione.
le bosoniche e fermioniche
conosciute. Esse sarebbero
i costituenti ultimi della ma
teria e avrebbero dimensioni
addirittura un milione di vol
te più piccole dei quark: la
dimensione di una stringa è
infinitesimale, miliardi di mi
liardi di volte più piccola di
un nucleo atomico (circa 10-
35 metri) e questo preclude
rebbe ogni possibilità di os
servarle. La vibrazione delle
stringhe dà origine sia alla
materia sia all’energia.
Questa espressione origina
dalla Teoria delle Stringhe
la quale ipotizza che tutte le
particelle elementari (tutto
l’Universo, anche noi) siano
modi vibrazionali di stringhe
microscopiche, talmente pic
cole che non possano essere
distinte dalle particelle ele
mentari che conosciamo. Le
stringhe dovrebbero essere
piccole
cordicelle
vibranti
(chiuse o aperte) i cui modi di
vibrazioni sarebbero in gra
do di creare tutte le particel
Ciò che accomuna la visione moderna della teoria delle strin
ghe a quella cosmologica delle antiche civiltà, è il fatto di con
siderare la vibrazione alla base della Creazione. Non c’è da
stupirsi: la vita stessa emana frequenze, in ogni sua forma, sia
essa colore, luce, suono, materia, DNA, emozione o pensiero.
OTTOBRE 2025
ARTICOLO ON LINE
L’ECOSISTEMA
DIGITALE
TORNA ALL’INDICE
Alessia
Costarelli
Ceo e Founder di ACK
Service&Design srl
Nata a Foligno il 1° settem
bre 1984, inizio a studiare
danza a sei anni, disciplina
che mi accompagna ben
oltre il conseguimento di
due lauree in Architettura,
culminate in una tesi speri
mentale a Dakar. La curio
sità per il legame tra luogo,
persone, comportamenti ed
emozioni mi ha spinto a fon
dare ACK Service & Design,
una start-up innovativa che
promuove nuovi modelli
culturali aziendali per mi
gliorare la qualità della vita.
Membro del Comitato Tecnico
Scientifico della Federazione
Innovazione e Sostenibiltà (FIS)
®
Tutto è vibrazione. Quest’af
fermazione si è perduta nel
tempo, ma già Pitagora se ne
faceva portavoce: “Anche ciò
che sembra inerte come una
pietra possiede una certa fre
quenza di vibrazioni”.
E sentite cosa diceva il fisi
co Max Planck: “Avendo con
sacrato tutta la mia vita alla
Scienza più razionale possi
bile, lo studio della materia,
posso dirvi almeno questo a
proposito delle mie ricerche
sull’atomo: la materia come
tale non esiste!
UMANESIMO 5.0
TandC
Da questo contesto che il Comitato Tecnico Scientifico ACKSD®
vuole mettere in campo un percorso di sperimentazione, quin
di di osservazione, rilevazione e poi successiva elaborazione
dei dati raccolti in linea con l’attuale prospettiva di supera
mento della separazione tra la cultura scientifica e la cultura
umanistica, di una cultura che unisca il pensiero creativo di
questi due mondi e le competenze dei loro protagonisti per dar
vita a processi di innovazione profonda verso nuove frontiere
della conoscenza.
Ogni cellula produce vibrazioni meccaniche, reagendo a suoni,
ad oscillazioni dei campi magnetici, all’esposizione di luce, e a
loro volta interagiscono, si rigenerano, comunicano mediante
vibrazione, percepiscono ed emettono sonorità; pertanto, vo
gliamo portare l’attenzione attraverso una vera e propria spe
rimentazione a tale relazione.
Le energie fisiche (campi ma
gnetici pulsati a frequenza
estremamente bassa), radio
frequenze (radioelectric con
veyed fields) e le energie vi
brazionali
(nanomeccaniche)
L’obiettivo di tale ricerca è
quello di determinare come le
risposte derivanti da tale pro
getto di ricerca possa determi
nare la creazione di nuovi con
tenuta da proporre al mercato,
TUTTA LA MATERIA NON ESISTE CHE IN VIRTÙ
DI UNA FORZA CHE FA VIBRARE LE PARTICELLE E MANTIENE
QUESTO MINUSCOLO SISTEMA SOLARE DELL’ATOMO.
sono capaci di orchestrare
l’orientamento e il differenzia
mento terminale delle cellule
aumentando la pluripotenziali
tà cellulare, senza l’intervento
di agenti chimici.
al fine di creare nuovi approcci
terapeutici, nuovi format abi
tativi, nuovi materiali e quanto
altro possa nascere dalla si
nergia con partner produttori
innovativi e lungimiranti.
Il coraggio di rispondere:
la responsabilità come regola quotidiana
Viviamo immersi in un mondo che ci pone continuamente di
fronte a scelte, grandi e piccole. Molte di queste passano inos
servate, silenziose, apparentemente irrilevanti. Eppure, è pro
prio nella somma di quei gesti quotidiani, delle parole che sce
gliamo, dei comportamenti che adottiamo, che si costruisce il
volto della nostra società. La responsabilità non è un concetto
astratto, riservato alle grandi questioni politiche o morali. È
una pratica quotidiana, che chiede presenza, attenzione e, so
prattutto, coraggio.
Essere responsabili significa letteralmente “rispondere”. Ri
spondere di sé, delle proprie azioni, ma anche rispondere agli
altri, al mondo che ci circonda. Non nel senso di assumersi col
pe, ma nel senso più profondo e generativo del termine: essere
pronti a rispondere alla realtà, a non voltarsi dall’altra parte, a
non restare inerti di fronte a ciò che ci interpella. È un atto di
maturità che richiede di superare l’indifferenza, di riconoscere
che ogni individuo è parte di un sistema più ampio, fatto di re
lazioni, diritti e doveri reciproci.
TORNA ALL’INDICE
ARTICOLO ON LINE
L’ECOSISTEMA
DIGITALE
Trinca
Maria Luisa
Nata a Roma il 14 aprile
1961. Dopo una laurea in
Scienze Biologiche e un di
ploma in counseling con
indirizzo gestaltico rela
zionale, ho scoperto come
la biologia si integri con la
personalità in una visione
olistica dell’individuo. L’epi
genetica e le neuroscienze
hanno unito le mie passioni.
Il legame tra corpo e mente
è legato alla percezione alla
consapevolezza del sé, fino
alla valutazione delle pro
prie risorse e capacità. Oggi
mi occupo di sicurezza sul
lavoro, concentrandomi sui
rischi psicosociali correlati
allo stress.
Membro del Comitato Tecnico
Scientifico della Federazione
Innovazione e Sostenibiltà (FIS)
®
OTTOBRE 2025
UMANESIMO 5.0
Nella convivenza civile, la responsabilità è ciò che tiene unita
la trama invisibile del vivere insieme. Non esiste società che
possa dirsi libera e giusta se i suoi membri non si assumono
la responsabilità delle proprie azioni. Quando ognuno si chiude
nella difesa del proprio interesse personale, ignorando l’impat
to delle sue scelte sulla collettività, si genera frattura, disordi
ne, sfiducia, ingiustizia. Al contrario, quando la responsabilità
diventa una scelta consapevole, essa agisce come una forza
che ricompone, che costruisce, che dà forma a un tessuto so
ciale più solido e umano.
La responsabilità richiede fatica, certo, ma offre in cambio una
ricchezza interiore profonda: la consapevolezza di contribuire,
giorno dopo giorno, a un mondo più giusto e più umano. Ogni
scelta, ogni azione compiuta con coscienza, diventa un seme che
può far crescere una società più coesa e solidale.
In un’epoca in cui la delega
e lo scaricabarile sembrano
strategie diffuse, riscoprire la
responsabilità personale e col
lettiva è un atto rivoluzionario.
Significa scegliere di esserci,
IL CORAGGIO DI ESSERE RESPONSABILI NON SI MISURA NEI
GRANDI PROCLAMI, MA SI MANIFESTA NEI PICCOLI GESTI:
NEL RISPETTO DELLE REGOLE COMUNI, NELLA CURA PER
GLI SPAZI CONDIVISI, NELL’ASCOLTO DI CHI È PIÙ FRAGILE,
NELLA CAPACITÀ DI RICONOSCERE I PROPRI ERRORI
SENZA CERCARE SEMPRE UN COLPEVOLE ALTROVE.
È UNA FORZA DISCRETA, SPESSO SILENZIOSA, MA CAPACE
DI GENERARE FIDUCIA E CAMBIAMENTO REALE.
INFINE, ESSERE RESPONSABILI È UN ATTO D’AMORE VERSO
LA VITA E VERSO GLI ALTRI. È L’INIZIO DI OGNI CAMBIAMENTO
AUTENTICO. NON C’È GIUSTIZIA SENZA RESPONSABILITÀ,
NON C’È LIBERTÀ SENZA IL CORAGGIO DI RISPONDERE.
TandC
non solo per sé ma anche per
gli altri. Significa costruire una
cittadinanza viva, dove non si
è semplicemente spettatori o
consumatori, ma protagonisti
del vivere comune.
Il successo
che nutre
Lo scenario del tessuto im
prenditoriale
è
cambiato.
Un’impresa non viene più
giudicata solo dalla sua red
ditività, ma dalla sua capacità
di generare benefici tangibi
li per la comunità. Adottare
principi
di responsabilità
sociale non è un atto di ge
nerosità, ma una strategia.
Significa comprendere che
alla base del successo di un
Paese ci sono un territorio
sano, un’istruzione di qualità
e servizi sociali efficienti che
Non solo quando un’azienda
paga “dividendi” o elargisce
bonus ai dipendenti bensì
quando il bene diventa co
mune. Un’equazione che le
imprese più avvedute hanno
iniziato a scrivere nei loro
bilanci: il valore non si mi
sura solo in euro, ma in im
patto. Viviamo e leggiamo di
crisi sociali e disuguaglian
ze che da soli non possiamo
combattere. Cosa possiamo
fare? Un’azienda, senza spo
stare capitali o bilanci, può
fare un piccolo cambiamen
to, un nodo in una rete più
ampia, il cui successo dipen
de dalla salute del tessuto
in cui opera. Dare un con
tributo alla collettività, per
creano l’ecosistema ideale
per fare business. Un esem
pio concreto? Destinare una
quota dell’utile, o persino una
piccola percentuale del fattu
rato, a realtà strutturate, Enti
del Terzo Settore (ETS) come
i Lions Club, che canalizzano
le risorse verso progetti loca
li di assistenza, prevenzione
sanitaria e sostegno ai giova
ni. Questa non è elemosina:
è investimento nel capitale
sociale, la vera infrastruttura
del domani.
esempio prendendosi cura
di un parco, fornendo beni
ad un asilo o a chi è in diffi
coltà, e chissà quante altre
attività legate al territorio
che l’azienda vive, sempre
proporzionato alle possibili
tà dell’azienda stessa.
Un piccolo gesto che oltre a
far del bene, si traduce anche
in fattore di attrazione: i con
sumatori premiano chi fa la
differenza e i talenti scelgono
chi ha uno scopo nobile.
E così, quasi senza accorger
sene, le organizzazioni che
guardano oltre il breve termi
ne stanno ridefinendo un con
cetto di capitalismo che oggi
sembra essersi tramutato in
colonialismo commerciale.
ARTICOLO ON LINE
TORNA ALL’INDICE
L’ECOSISTEMA
DIGITALE
Sandro Rosiglioni
Manager
RH plus
Sandro Rosiglioni, impren
ditore con oltre 30 anni di
esperienza, è specializzato
nella progettazione e realiz
zazione di sistemi e tecnolo
gie per ambienti ad alta com
plessità nel settore sanitario.
Coordina una rete di impre
se attiva a livello nazionale
e internazionale, ricopre
ruoli dirigenziali in asso
ciazioni di rappresentanza
multisettoriali.
È attualmente Presidente di
un ente del Terzo Settore.
Membro del Comitato Tecnico
Scientifico della Federazione
Innovazione e Sostenibiltà (FIS)
®
UN VALORE CHE VA MESSO IN CONTABILITÀ
OTTOBRE 2025
QUAND’È CHE IL SUCCESSO AZIENDALE
DIVENTA BENE COLLETTIVO?
Il meccanismo è semplice e potente. Un’azienda che suppor
ta un’iniziativa di riqualificazione urbana o di contrasto alla
povertà educativa non sta solo “restituendo”, sta costruendo
reputazione, fiducia, legame con il territorio. I dati sono inequi
vocabili: secondo l’Osservatorio Socialis 2023, il 72% dei con
sumatori italiani preferisce acquistare da marchi impegnati in
cause sociali. Il 68% dei laureati under 30 privilegia datori di
lavoro con un chiaro impatto positivo. Questa leva si traduce
in minore costo del marketing, minore turnover del persona
le e maggiore fedeltà della clientela. La sostenibilità, in questo
senso, è l’antidoto alla volatilità del mercato.
Immaginiamo un’azienda che destina annualmente il 2% del suo
utile prima delle imposte al Lions Club Roma Sibylla per il pro
getto “Urbain” (www.urbain.it), un programma strutturato di ri
generazione urbana che unisce attività a livello scolastico, a la
boratori di educazione civica e ambientale in quartieri periferici.
Oltre alla detrazione fiscale, quell’impresa:
1. Rafforza il suo legame con il territorio, supportando un’ini
ziativa documentata e trasparente che trasforma spazi de
gradati in luoghi di aggregazione e apprendimento.
2. Contribuisce a formare i cittadini e i potenziali professionisti
di domani, in un’ottica di sviluppo del capitale umano.
3. Genera un ritorno di immagine misurabile, associando il pro
prio brand a un progetto concreto di innovazione sociale che
attrae clienti sensibili e talenti.
Questo non è fare carità: è un circolo virtuoso dove il bene della
società e il bene dell’azienda smettono di essere in conflitto e ini
ziano a coincidere, creando valore condiviso e duraturo.
Fare bene, però, richiede metodo. Molti imprenditori vorreb
bero impegnarsi ma temono di disperdere risorse in iniziative
inefficaci. È qui che entrano in gioco le federazioni di categoria
e gli enti bilaterali. Questi organismi offrono:
1. Mappatura di enti del terzo settore affidabili (come i Lions,
la Croce Rossa o fondazioni locali), evitando il rischio di do
nare a realtà opache.
2. Protocolli per la rendicontazione non finanziaria, aiutando
le PMI a misurare e comunicare il proprio impatto in modo
credibile.
3. Agevolazioni fiscali e bandi dedicati che rendono gli investi
menti sociali non un costo, ma una leva finanziaria efficiente.
Utilizzare questi servizi significa trasformare un’intenzione
vaga in un progetto strategico, monitorabile e vantaggioso sotto
il profilo fiscale.
TandC
UMANESIMO 5.0
IL CIRCOLO VIRTUOSO
UN CASO CONCRETO: QUANDO LE DONAZIONI
DIVENTANO INVESTIMENTO
GLI STRUMENTI PER AGIRE CON SOSTENIBILITÀ
Alla fine, la più alta forma
di responsabilità
sociale di
un’impresa è la sua soprav
vivenza e la sua crescita sana
nel lungo periodo, per se
stessa e per il capitale umano
che la compone. Oggi, questo
obiettivo non è più raggiungi
bile chiudendosi nel proprio
interesse immediato. Richiede
una visione sistemica, persino
olistica, con il coraggio di in
vestire nelle fondamenta del
la società. Gli strumenti per
farlo in modo intelligente ed
efficiente esistono. La scelta
spetta all’imprenditore: es
sere un semplice produttore
di ricchezza finanziaria, o di
ventare un architetto di pro
sperità condivisa. La storia
è già stata scritta da aziende
ricordate non solo per quan
to hanno guadagnato, ma per
quanto hanno contribuito a ri
solvere. Chi sarà il prossimo?
LA NUOVA LEADERSHIP
Social: meno rappre
sentazione più realtà
Giuseppina
Melino
Social Media Marketer
Cosmica Digital Marketing
Social Media Marketer.
Esperta in analisi strategi
ca, creazione di piani edito
riali e sviluppo di contenuti
digitali. Specializzata in
analisi del cliente, competi
tor, copywriting, montaggio
video e grafica per i social.
Supporto i clienti nel rag
giungimento dei loro obiet
tivi
attraverso
l’ascolto
attivo, la curiosità e la cre
atività.
Il mondo dei social network sta cambiando. Dopo anni di “ve
trine” e rappresentazioni falsate, cresce la richiesta di auten
ticità e contenuti integrati con il presente. L’etica antropocen
trica torna protagonista. Non è solo una questione di moda:
è una risposta a una crisi di fiducia e attenzione, alimentata
da algoritmi che oggi devono rincorrere una consapevolezza
più antica e genuina. Anche le piattaforme si adeguano: In
stagram, con il nuovo premio Rings, riconosce il valore di chi
crea cultura e connessioni reali. Un segnale che le coscienze si
muovono, e la rete può tornare a essere umana.
Da sempre la narrazione dominante sui social è stata quella
della performance, dell’apparenza, della rincorsa al like. Ma i
dati più recenti raccontano un’inversione di tendenza: cercano
autenticità, trasparenza, contenuti che rispecchino la comples
sità del reale e non solo la sua superficie. Secondo il report Di
gital 2024 di We Are Social, il 2025 segna un nuovo record di
utenti attivi sui social, ma anche una crescita della domanda di
esperienze digitali più vere e meno costruite.
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ARTICOLO ON LINE
L’ECOSISTEMA
DIGITALE
OTTOBRE 2025
TandC
UMANESIMO 5.0
Oggi più che mai dobbia
mo
comprendere
quando
sia fondamentale essere au
tentici per creare reti di qua
lità. La tecnologia diventa
L’algoritmo, che per anni ha
premiato la viralità e la spet
tacolarizzazione, oggi si adat
ta: su Meta (Facebook e Insta
gram), il ranking dei contenuti
privilegia le interazioni signi
ficative, i commenti lunghi, le
condivisioni in direct, le rispo
ste alle storie. Non basta più
avere tanti follower: conta la
I tempi sono maturi e il caso Instagram Rings è emblematico.
Meta ha annunciato un riconoscimento annuale per 25 creator
che si distinguono non per i numeri, ma per il coraggio creativo,
l’originalità e l’impatto culturale. Il premio? Un anello d’oro fisi
co, disegnato dalla stilista Grace Wales Bonner, e un “halo” digi
tale che circonda il profilo e le storie dei vincitori. Non si tratta di
una funzione attivabile o di un bonus economico: è un segnale di
status, visibilità e reputazione, assegnato da una giuria interna
zionale che include Adam Mosseri, Spike Lee, Marc Jacobs, Mar
ques Brownlee e altri protagonisti della cultura contemporanea.
Quando parliamo di social parliamo di vita reale, di sentimenti e di
persone. Non lo possiamo più dimenticare. Le piattaforme impara
no ad ascoltare. Gli utenti premiano chi si espone in prima perso
na, chi mette la faccia, chi costruisce fiducia giorno dopo giorno.
In questo scenario ben si colloca Re-infodemia, per esempio,
con il suo taglio antropocentrico. Mi ricorda molto l’emblema
tica Olivetti, precursore del sistema di welfare per i dipendenti
nei primi anni del 900. Esempio seguito da altri grandi nomi ita
liani, tra cui Luxottica e Ferrero. Realtà che hanno fatto la storia
perché dall’etica antropocentrica hanno tratto linfa vitale.
La selezione non premia i pro
fili più seguiti, ma chi guida
le conversazioni, sperimenta
nuovi linguaggi, ispira la com
munity. È un riconoscimento
che punta a valorizzare chi
Il futuro dei social passa da
qui: meno rappresentazione,
più realtà. Meno algoritmi cie
chi, più consapevolezza. Meno
rincorsa alla tendenza, più at
qualità della relazione e la ca
pacità di generare conversa
zioni autentiche. L’intelligenza
artificiale, sempre più integra
ta nei sistemi di raccoman
dazione, viene usata per pro
muovere contenuti di valore e
per identificare (e limitare) la
disinformazione e i comporta
menti tossici.
un valore aggiunto quando
è capace di creare relazioni,
intrecciando
idee,
pro
getti collocando al centro
la persona e il bene collettivo.
“sposta l’asticella”, chi rischia
e crea connessioni autenti
che. Rings rappresenta una
svolta simbolica: la reputazio
ne torna al centro, la qualità
batte la quantità.
tenzione all’impatto culturale
e sociale. All’autenticità. Sia
mo la trasformazione: genera
tori di energia proattiva, per
una rete davvero utile a tutti.
L’etica
dell’algoritmo
“Da un grande potere, derivano grandi responsabilità.” Non è
solo una citazione da fumetto Spider-man: è la sintesi perfet
ta del nostro tempo digitale. Oggi chi comunica, crea realtà.
Chi fa marketing, orienta culture. E chi pubblica un contenu
to, esercita un’influenza che si propaga come un’eco invisibile
nelle menti e nei mercati. La responsabilità social non è più un
accessorio di reputazione, ma la nuova frontiera della leader
ship consapevole. In un’epoca dove l’attenzione è la valuta più
preziosa, la vera sfida non è conquistarla, ma meritarla. La re
sponsabilità è la bussola che distingue chi comunica per ego da
chi comunica per evoluzione.
Il digitale è una giungla ele
gante, dove ogni post può
essere seme o veleno. L’al
goritmo non giudica, ampli
fica. Ed è qui che si gioca la
vera etica della comunica
zione: nel decidere cosa ali
mentare. Ogni messaggio,
ogni parola, ogni immagine
è una microdose di cultura
che contribuisce al modo in
cui collettivamente pensia
mo, agiamo, desideriamo. La
responsabilità è quindi una
scelta quotidiana, non una
policy aziendale. “Il linguag
gio plasma la realtà,” scrive
va Wittgenstein. Oggi, i so
cial sono la grammatica del
mondo.
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L’ECOSISTEMA
DIGITALE
Mente
strategica,
anima
creativa, cuore digitale. Da
oltre 20 anni trasformo le
idee in azione, il caos in me
todo, le parole in risultati.
Il mio mantra? Detto-fatto.
Ogni progetto è una sfida,
ogni sfida un’opportunità.
Organizzo, comunico, ispiro:
con entusiasmo e impatto.
Creo brand che lasciano il
segno, strategie che funzio
nano, connessioni che con
tano. Perché nel marketing,
come nella vita, non vince
chi parla di più, ma chi sa
farsi ricordare!
Roberta
Martinelli
Digital Marketing
Manager
Membro del Comitato Tecnico
Scientifico della Federazione
Innovazione e Sostenibiltà (FIS)
®
OTTOBRE 2025
TandC
Viviamo in un ecosistema
dove l’etica non è un limite
creativo ma la sua più alta
forma di innovazione. Comuni
care responsabilmente non si
Proviamo un piccolo esercizio di RESPONSABILITÀ CREATIVA:
prima di pubblicare qualcosa, chiediti se stai contribuendo alla
confusione o alla chiarezza, al rumore o alla risonanza.
gnifica essere noiosi o morali
sti. Significa saper emozionare
senza manipolare, persuade
re senza ingannare, vendere
senza svuotare di senso.
UMANESIMO 5.0
Essere professionisti responsabili significa smettere di usare
la comunicazione come uno specchio e iniziare a usarla come
una finestra. Invece di riflettere solo noi stessi, apriamo spira
gli sul possibile, generiamo connessioni autentiche, costruia
mo fiducia. Nel digital marketing, la fiducia è il vero ROI e non
si misura in click, ma in credibilità. E la credibilità, una volta
persa, non si ricompra con nessuna campagna
Per questo, chi lavora nel
la comunicazione oggi ha un
compito quasi sacro: restituire
umanità all’algoritmo. Signi
fica scegliere l’empatia come
strategia, la trasparenza come
stile, la coerenza come me
La responsabilità social non è
il contrario del successo, è la
sua evoluzione. È la differen
za tra chi insegue l’algoritmo
e chi lo educa. Perché in fon
do, l’etica digitale non è altro
che la forma più intelligente
di strategia a lungo termine.
Il futuro premierà chi saprà
essere non solo visibile, ma
È UN’ARTE SOTTILE, CHE TRASFORMA IL PROFESSIONISTA
IN UN CUSTODE DEL SIGNIFICATO.
“LE PAROLE SONO AZIONI” RICORDAVA HANNAH ARENDT.
E NEL DIGITALE, OGNI PAROLA È UN’AZIONE PUBBLICA.
SE IL MESSAGGIO CHE STAI PER LANCIARE PUÒ COSTRUIRE
PONTI O SOLO ALZARE MURI. QUESTA È LA VERA
RIVOLUZIONE SOFT DEL NUOVO MARKETING: TRASFORMARE
OGNI CONTENUTO IN UN GESTO DI CONSAPEVOLEZZA.
trica. Significa ricordare che
dietro ogni like c’è un cervello,
dietro ogni dato un’emozione,
dietro ogni trend una persona.
E la responsabilità è proprio
qui: nel non dimenticare l’u
mano nel digitale.
CREDIBILE. Non solo perfor
mante, ma significativo. Non
solo connesso, ma coerente.
Perché la vera influenza non
nasce dai numeri, ma dal va
lore che lasciamo negli altri.
E il marketing, quando diven
ta atto di coscienza, smette di
vendere per iniziare a cambia
re il mondo.
AI: trend e strategie
culturali
L’avvento dell’Intelligenza Artificiale (AI) non è solo una rivo
luzione tecnologica, ma un profondo cambiamento culturale e
organizzativo che sta ridefinendo il modo di lavorare, appren
dere e competere. Leggere report recenti pubblicati su questo
tema, come il “Global Learning & Skills Trends Report 2026”
di Udemy, e poi confrontare ed elaborare questi dati alla luce
di modelli consolidati come la Balanced Scorecard, si eviden
zia come l’integrazione dell’AI richieda un approccio sistemi
co, che parta dalle competenze individuali per trasformare le
strategie aziendali e la cultura d’impresa.
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OTTOBRE 2025
L’ECOSISTEMA
DIGITALE
Tiziana Barone
Marketing Analyst &
Qualitative Researcher
Sono PHD in Marketing
Strategico e Semiotica.
Mi occupo di analisi dei
processi organizzativi, ana
lisi degli insight culturali,
del mercato e della cultura
d’impresa per intercettare
e costruire nuove oppor
tunità. Consulente di ACK
Service& Design srl, mem
bro del COMITATO TECNICO
SCIENTIFICO ACKSD® pro
motore di ME.TO.DO.
Membro del Comitato Tecnico
Scientifico della Federazione
Innovazione e Sostenibiltà (FIS)
®
Per molti lavoratori e lavoratrici, l’AI non è solo uno strumento
tecnico, ma un “nuovo sistema operativo” che richiede AI fluen
cy, cioè una padronanza che va oltre il semplice utilizzo di tool.
Le competenze chiave si articolano su più livelli:
1. Competenze fondazionali: comprendere logica, limiti e im
plicazioni etiche dell’AI, saper formulare prompt efficaci e
validare criticamente gli output.
2. Competenze applicate per ruolo: integrare l’AI nei flussi di
lavoro quotidiani, dall’analisi predittiva in HR al threat de
tection in cybersecurity.
3. Competenze trasversali e adattive: critical thinking, gestio
ne dell’ambiguità, creatività, resilienza e apprendimento
continuo sono sempre più cruciali per compensare e guida
re l’automazione.
4. Leadership etica e agentività: i leader devono diventare ar
chitetti del cambiamento, promuovendo fiducia, autonomia
e un uso responsabile dell’AI.
L’apprendimento immersivo e contestuale, integrato nel flusso
di lavoro – attraverso sandbox, role play e progetti reali – ac
celera l’acquisizione e la ritenzione di queste competenze.
HR deve quindi agire come strategic partner, co-progettando
piani di upskilling, definendo metriche di impatto (come tassi
di adozione AI, riduzione del skills gap, engagement) e inte
grandole nel sistema di performance aziendale.
Possiamo asserire che l’AI non è il traguardo, ma un acceleratore
per costruire il vero vantaggio competitivo del futuro: l’adattabilità
permanente. Le organizzazioni che prospereranno saranno quelle
che investiranno in un ecosistema di apprendimento continuo, in cui
le competenze tecniche e adattive si rinforzano a vicenda, guidate
da una leadership visionaria e da una cultura coraggiosa. Per HR e
top management, il momento di agire è ora: trasformare l’AI da mi
naccia discontinuità a opportunità di crescita sostenibile e inclusiva.
Un’importanza particolare la
assume ancora una volta la
funzione HR che è chiamata a
un ruolo centrale nel guidare
questa transizione. Non si trat
ta più di gestire corsi di for
mazione spot, ma di costruire
un sistema di apprendimento
continuo che allinei lo sviluppo
Alla luce di ciò appare chiaro
come la vera sfida sia di tipo
culturale:
bisogna
andare
verso un ecosistema adatti
vo. Implementare l’AI signi
fica promuovere una cultura
della sperimentazione,
del
la fiducia e della responsabi
lità. I dipendenti devono sen
tirsi autorizzati a innovare, a
fallire in sicurezza e a par
tecipare attivamente al ridi
segno dei processi. Leader e
manager devono essere for
mati per guidare con empa
delle competenze agli obiettivi
di business. Il modello Balan
ced Scorecard rimane sempre
valido grazie alle sue quattro
prospettive (finanziaria, clien
te, processi interni, appren
dimento e innovazione), offre
una mappa per integrare l’AI
nella strategia aziendale:
tia, modellare comportamenti
etici e creare spazi di dialogo
per gestire le ansie legate
all’AI. Inoltre, la scalabilità
delle competenze richiede
un progressivo parallelo ri
spetto a leadership, etica e
agentività. Codici di condotta
chiari, linee guida sull’uso re
sponsabile dell’AI e feedback
continui sono essenziali per
costruire
un’organizzazione
non solo tecnologicamente
avanzata, ma eticamente so
lida e human-centric.
TandC
UMANESIMO 5.0
1. Prospettiva Finanziaria: l’AI abilita efficienza, riduzione dei
costi e nuovi modelli di revenue.
2. Prospettiva Cliente: personalizzazione, esperienza e fide
lizzazione vengono potenziate attraverso l’analisi dei dati e
l’automazione intelligente.
3. Prospettiva Processi Interni: l’AI rivoluziona l’efficienza
operativa, l’ottimizzazione e l’innovazione dei processi core.
4. Prospettiva Apprendimento e Innovazione: lo sviluppo di
competenze AI e adattive diventa il motore per la crescita
futura e la capacità di cambiamento.
Innovazione e coscienza:
Il pensiero critico nell’era
delle narrazioni collettive
Viviamo in un tempo in cui l’innovazione è diventata una paro
la chiave, simbolo di progresso, promessa di efficienza, cura,
salvezza. Ogni giorno siamo circondati da nuove tecnologie, da
algoritmi che apprendono, da intelligenze artificiali che deci
dono, da dispositivi che semplificano. La scienza, sempre più
spesso raccontata attraverso strategie mediatiche potenti, non
è più solo un mezzo per comprendere il mondo, ma si trasfor
ma in narrazione dominante, in ideologia. Ciò che nasce come
strumento neutro rischia di imporsi come modello assoluto,
dentro al quale il pensiero critico si assottiglia e la coscienza
individuale arretra.
L’illusione che il progresso sia sempre un bene, che ciò che è
nuovo sia automaticamente migliore, ha generato una sorta
di anestesia mentale. In molti casi, non ci viene più chiesto di
comprendere, ma semplicemente di aderire. I ritmi sono veloci,
il linguaggio è tecnico, il dibattito spesso polarizzato. La com
plessità viene semplificata in slogan e chi si ferma a pensare
viene percepito come rallentamento, come ostacolo. In questo
clima, pensare è un atto di coraggio, un gesto di responsabili
tà. Perché richiede lentezza, dubbio, confronto. E perché rompe
l’incantesimo dell’unico pensiero possibile.
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ARTICOLO ON LINE
L’ECOSISTEMA
DIGITALE
Trinca
Maria Luisa
Nata a Roma il 14 aprile
1961. Dopo una laurea in
Scienze Biologiche e un di
ploma in counseling con
indirizzo gestaltico rela
zionale, ho scoperto come
la biologia si integri con la
personalità in una visione
olistica dell’individuo. L’epi
genetica e le neuroscienze
hanno unito le mie passioni.
Il legame tra corpo e mente
è legato alla percezione alla
consapevolezza del sé, fino
alla valutazione delle pro
prie risorse e capacità. Oggi
mi occupo di sicurezza sul
lavoro, concentrandomi sui
rischi psicosociali correlati
allo stress.
Membro del Comitato Tecnico
Scientifico della Federazione
Innovazione e Sostenibiltà (FIS)
®
OTTOBRE 2025